I salesiani hanno deciso di ritirare i sacerdoti dalle parrocchie loro affidate, in quanto il Colle richiede una maggiore presenza di religiosi per le celebrazioni e le funzioni, stante il crescente numero di pellegrini che si recano nei luoghi di don Bosco. Unica eccezione per Marco Cena, che mantiene la parrocchia di Sant’Andrea in Castelnuovo, dove è arrivato da solo due anni, mentre dal 1° settembre lascia le parrocchie di San Martino in Buttigliera e San Giovanni Battista in Moriondo Torinese; sarà sostituito da don Federico Roscio, 38 anni, che si farà carico anche delle parrocchie di Arignano e Mombello (attualmente affidate al salesiano don Pier Antonio Gullino).
Don Roscio collaboratore parrocchiale nella parrocchia del Patrocinio di San Giuseppe e Santa Monica; nato a Pinerolo, dopo la laurea in ingegneria gestionale conseguita al Politecnico di Torino, ha lavorato per alcuni anni in banca per poi entrare nella comunità Nuovi Orizzonti a Frosinone; in quella città ha ricevuto nel 2019 l’ordinazione presbiterale e sta attualmente completando gli studi di dottorato in Teologia morale all’Accademia Alfonsina a Roma.
Il trasferimento di parroci, deciso dall’arcivescovo mons. Roberto Repole, coinvolge anche altre parrocchie del nord-ovest astigiano, appartenenti alla diocesi torinese. Dal 29 agosto don Mieczyslaw Kinaszczuk del clero diocesano di Wroclaw è trasferito dalle parrocchie di Sant’Antonio Abate in Aramengo e dei Santi Pietro e Paolo in Passerano Marmorito alle parrocchie di Andezeno, Montaldo Torinese e Pavarolo. A don Silvano Canta dal 29 agosto sono affidate le parrocchie di Aramengo e di Passerano Marmorito, mantendo gli attuali incarichi di parroco di Berzano San Pietro, Cinzano e Moncucco Torinese e di commissario della Confraternita di Gesù e San Michele in Moncucco.