Bloccati da 100 giorni
Sono fra coloro che più duramente stanno pagando il lockdown e le severe misure di distanziamento sociale della Fase 2. Parliamo degli artisti circensi che sono fermi ormai da 100 giorni e che sono rimasti bloccati nei paesi in cui stavano portando i loro spettacoli allo scattare del divieto di spostamento ad inizio marzo.
Uno di loro, il Circo Forstner si trovava a Castelnuovo Don Bosco per una serie di spettacoli prenotati per le vacanze di carnevale dei ragazzi. Erano arrivati da appena un giorno quando è scattato il fermo e da allora la loro casa è diventata il piazzale del Peso, a ridosso del cimitero del paese.
L’aiuto ricevuto dal paese
Le prime settimane sono passate attingendo ai risparmi, poi hanno accettato gli aiuti arrivati da volontari, associazioni e da persone generose del paese che si sono preoccupate affinchè non mancasse nulla sia alla famiglia che porta avanti il nome del Circo Forstner, sia ai loro animali (cani, cavallini e la vegliarda tartaruga William).
Intervistato da noi qualche tempo fa, il capofamiglia aveva avuto parole di gratitudine e ringraziamento per chi li stava aiutando e aveva promesso che, se gli fosse stato consentito, prima di ripartire avrebbe voluto ringraziare il paese con uno spettacolo gratuito.
Due spettacoli gratuiti domenica e lunedì
E ha mantenuto la promessa. Sono apparsi in questi giorni per tutto il paese i cartelli con il buffo viso di un clown che annuncia due spettacoli: uno domenica sera 1a giugno alle 21 e l’altro lunedì alle 17. Saranno due spettacoli all’aperto per poter garantire il distanziamento sociale, ad ingresso gratuito con l’obbligo per tutti di indossare la mascherina. L’appuntamento è su quel piazzale del Peso che li ha accolti per oltre tre mesi. Un modo per dire grazie e regalare un po’ di leggerezza e divertimento a tutti.
Martedì la partenza verso un altro paese, in provincia di Alessandria, dove provare a ricominciare la loro vita di acrobazie davanti ad un pubblico. Sempre all’aperto, per ora.
Questa volta gli occhi sono rivolti al cielo, nella speranza che, superata la fase di emergenza del Covid, non sia il meteo a metterci lo zampino.