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Castelnuovo Don Bosco: il presepe “delle famiglie” rende onore al romanico astigiano

Allestito nell’antica parrocchia di Sant’Andrea, in cima al paese.

E’ un presepe che da 26 anni non tradisce lo spirito con il quale un gruppo di volontari, su idea dell’allora parroco Don Franco Burzio, aveva iniziato ad allestirlo nella cappella laterale destra della chiesa di Sant’Andrea, in cima al paese.

Lo spirito è quello di riprodurre un presepe tradizionale, quello che ogni famiglia, sotto Natale, realizza in un angolo di casa senza farsi ammaliare dai seppure affascinanti effetti tencologici come statue e macchine in movimenti, ambientazioni di vita e di lavoro. Tutto per uno scopo preciso: concentrare l’attenzione di chi lo visita verso il cuore fisico e spirituale del presepe, ovvero la Natività. Anche con i personaggi che, seppur immobili, sono protesi verso la Sacra Famiglia.

Nel 1988 il gruppo di volontari del presepe aveva fatto insieme a Don Burzio una “caccia al tesoro” nei tanti locali della splendida parrocchia antica per recuperare tutte le statue sopravvissute a decenni di spostamenti e, a volte, incuria. Si tratta di statue alte risalenti alla fine dell’Ottocento inizio Novecento. Per realizzare il presepe in prospettiva, negli anni, sono state aggiunte altre statue in grandezza decrescente e si sono aggiunte case (tutte illuminate) e un pezzo di fondale dipinto dal salesiano Luigi Zonta, per anni residente al Colle Don Bosco.

Unica “concessione” alla tecnologia è il monumentale ruscello con acqua corrente che quest’anno, nella nuova disposizione (ogni anno cambia) passa vicino alla ricostruzione in miniatura di un mulino con tanto di ruota a pale alimentata dal solo moto della corrente.

E questo è il primo omaggio al territorio, ricordando i due mulini ad acqua che in passato erano presenti a Castelnuovo Don Bosco (in località Mainito e in paese, al Molino Vittoria).

Il secondo è rappresentato dalle centinaia di mattoni vecchi in argilla usati per contenere tutta l’area del presepe e, soprattutto, per accogliere la Natività. Il Castelnovese è un fiore all’occhiello per quanto riguarda l’arte romanica e l’installazione di quest’anno, con i suoi mattoni che richiamano le rovine di una chiesa del 1200,  ha voluto rendere merito a questa importante testimonianza storica ed artistica.

Il presepe è dotato anche di lampade temporizzate e programmate in modo da riprodurre l’alternanza del giorno e della notte nel fluire del tempo.

Il presepe in Sant’Andrea rimarrà visitabile fino alla festa di San Giovanni Bosco (fine gennaio) tutti i giorni dalle 10 alle 17,30.

(Foto Pierino Gilardi)

 

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