In frazione Mondonio, a poca distanza dalla casa natale di Domenico Savio, è stata recentemente riaperta al culto la cappella di San Sebastiano. Lo scorso anno era stata oggetto, grazie a un finanziamento di 28 mila euro del Pnrr finalizzato al recupero e riqualificazione degli edifici storici pubblici e privati in stato di degrado, di un primo intervento di riqualificazione, progettato dall’architetto Marco Maccagno di Buttigliera, che ha interessato il rifacimento del tetto, sostituendo le lastre in fibrocemento con una più confacente copertura in coppi laterizi. Ora sono in programma ulteriori interventi di restauro, riguardanti in particolare gli intonaci piuttosto degradati a causa dell’umidità di risalita, che si spera di finanziare attraverso le offerte dei fedeli che visitano la cappella.
L’edificio venne costruito nel 1812 come cappella del camposanto (smantellato nel 1942) e successivamente ampiamente modificato: inizialmente era a pianta quadrata con un porticato, che venne chiuso per ampliare la navata. All’epoca della sua morte, nel 1857, Domenico Savio venne interrato in una semplice fossa; nel 1862 la salma fu riesumata e collocata in un loculo nel muro posteriore della cappella. In seguito la lapide è stata ricollocata all’interno della cappella, dove sono anche conservati diversi ex voto, alcuni fiocchi per la nascita di bambini e una cesta di biglietti che invocano l’intercessione di San Domenico Savio, essendo riconosciuto come protettore delle gestanti e in particolare di quelle a rischio.