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Lutto

Castelnuovo Don Bosco piange Elide, “mitica” commerciante di frutta e verdura (e tanto altro)

Aveva il negozio in piazza Dante e un modo di fare d’altri tempi.

«Dimmi cara, cosa posso servirti?»: chiunque fosse entrato nel suo negozio, anche solo una volta, non poteva dimenticarla: donna robusta, dal vocione gentile, l’immancabile grembiulone a fiori e un fiume di parole che ti spingeva a comprare almeno tre volte tanto rispetto a quello che ti serviva. E ne eri contento.

Stamattina Castelnuovo Don Bosco ha dato l’addio ad Elide Rizzi Garelli, 83 anni, storica commerciante di Castelnuovo Don Bosco che per tantissimi anni ha gestito il suo negozio nella parte più alta di piazza Dante.

Descrivere che tipo di negozio fosse il suo e che tipo di commerciante fosse lei diventa un esercizio quasi letterario.

Chi ha più di 70 anni lo definirebbe ancora oggi un “commestibile” visto che, in pochi metri quadri (era veramente angusto) racchiudeva tutto quello di cui si poteva aver bisogno per cucinare pranzo e cena.

Ma la vera caratteristica era che quel negozio aveva qualcosa che sfiorava la magia perchè a dispetto della sua ridotta superficie di vendita, Elide  poteva servire tutto quello che un cliente poteva sognarsi di chiedere: farina, pasta, riso, caffè, zucchero, scatolame, formaggio affettati, biscotti, prodotti confezionati (pochi) e poi una selezione di frutta e verdura che era il suo fiore all’occhiello. Come riuscisse a farci stare tutto in quel negozio, solo lei lo sapeva ed è un segreto che si è portata dietro.

Commerciante che aveva inventato, in tempi non sospetti, la filiera corta e la promozione dei prodotti tipici locali. Anche e soprattutto per i tanti torinesi che, a quei tempi, sceglievano Castelnuovo Don Bosco per passare le vacanze estive o i week end lungo l’anno.

Per ogni frutto o verdura che ti incartava e pesava, ti diceva da che contadino provenisse, sempre della zona. Ma la stessa tracciabilità a voce valeva anche per i prodotti che arrivavano da più lontano perchè non di stagione. Era il negozio di primizie, quello dove potevi trovare le prime fragole, le prime ciliegie, i primi funghi di stagione. E poi era uno straordinario “spaccio” di tartufi di altissima qualità; e qui, il merito, andava tutto al marito, grande ed esperto trifulau che ha sempre rifornito il negozio di esemplari da concorso.

Le uova erano delle galline dei vari contadini castelnovesi e per chi non aveva voglia o tempo di cucinare, nella minivetrina frigo, insieme a formaggi, burro, latte fresco, c’erano sempre dei piatti già pronti, preparati da lei con ricette della cucina tipica piemontese.

In questo “bazar alimentare” lei si muoveva come una libellula nonostante la sua robustezza, trovava tutto e se qualcosa mancava era pronta ad offrire l’alternativa sottolineando che era meglio di quello che cercava il cliente.

Una vera commerciante d’altri tempi.

 

 

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