Una rondine non fa primavera. Ma se le rondini sono in “condominio” nei dieci contati dentro una delle poche stalle sopravvissute nel nord Astigiano?
A contarle, nido per nido, è stata la famiglia di Cascine Penasso, ai confini fra il Comune di Capriglio e la frazione Mondonio San Domenico Savio di Castelnuovo Don Bosco.
«E’ stata una gioia veder ritornare le rondini che affollano la nostra stalla – dicono in casa Penasso – Ai primi di marzo, in pochi giorni, hanno ripreso posto nei loro nidi in stalla, grazie alle aperture sulla facciata. Si sono assicurate la protezione fra parete e soffitto, il calore sprigionato da mucche e vitelli con i quali condividono “casa” e il cibo rappresentato dai moscerini».
E poi, tutto il giorno, il gioioso andirivieni fra i nidi e l’aria aperta.
«Io sono cresciuto con le rondini nella stalla – racconta Giancarlo Penasso, il “senior” della famiglia – Non ci facevamo neppure caso. Solo che allora arrivavano più tardi, intorno a San Giuseppe, quindi fra il 18 e il 20 marzo. E se ne andavano via ai primi giorni di scuola, a fine settembre. Lo ricordo bene – prosegue – perchè quando riprendevamo scuola (e ci andavamo a piedi), in valle per due o tre giorni vedevamo sui cavi della luce delle lunghe file di rondini, tutte ordinatissime. Sapevamo che era il loro modo di radunarsi e che nel giro di qualche giorno se ne sarebbero andate via».
Per molto tempo, fra gli anni Ottanta e gli anni Duemila, le rondini erano quasi scomparse dalle colline del Nord Astigiano. Un po’ per la chiusura graduale ma inesorabile delle stalle, un po’ per il cambiamento climatico, un po’ per le ristrutturazioni diffuse di cascine in case di civile abitazione che trasformavano e chiudevano stalle e fienili.
«E’ da 4 o 5 anni che sono tornate in massa – racconta ancora Penasso – e questo ci fa ben sperare in un miglioramento delle condizioni della natura. Anche se arrivano prima e vanno anche via prima, intorno all’inizio di settembre. Un ritorno, quello delle rondini, che è salutato con grande tenerezza anche dai veterinari che vengono a fare visite in stalla».