Si prepara a compiere 40 anni, e farlo ovviamente con una grande festa domenica, la Pro Loco di Castel Rocchero. Borgo vitivinicolo tra Astigiano e Acquese, apprezzato per i suoi prodotti così come per la camminata estiva “Castel Rocchero in lume”, può vantare nelle sue volontarie e nei suoi volontari un’eccellenza non sempre messa sufficientemente in risalto. Al momento, a guidare l’associazione di promozione locale è il presidente Matteo Menotti, 29 anni, per un gruppo che è “giovane” come molti suoi componenti, ma può contare su una significativa storia alle spalle. Quale il segreto dei quattro decenni ininterrotti di attività?
«Una delle chiavi è che la Pro loco è sempre stata legata all’apertura del circolo e del bar del paese – racconta il presidente – Questa necessità importante per la comunità, ovvero che questo luogo di ritrovo continuasse a funzionare, è stato uno degli stimoli per proseguire». La fondazione nell’ormai lontano 1984 vide il gruppo eleggere come primo presidente Giuseppe Cavallo, mentre il più longevo alla guida dell’associazione è stato Nevio Gallo.
«Classe 1927, purtroppo è venuto a mancare alcuni mesi fa – racconta Menotti – Ci avrebbe fatto molto piacere averlo con noi per festeggiare insieme questo importante traguardo». Altre figure illustri, in prima fila per le attività, sono stati il presidente Elio Pesce e una delle cuoche storiche, Anna Marian, in carica per una ventina d’anni: «Ricordare tutti coloro che negli anni si sono dati da fare insieme a noi è fondamentale. A tutti loro, a chi c’è e a chi non c’è più, dedichiamo i festeggiamenti per il quarantennale».
La nomina di Menotti a presidente risale al 2012: «Successe nello stesso anno del mio diciottesimo compleanno, un grande piacere e onore che per me continua». Come è cambiato in questi anni il ruolo e l’impegno delle Pro loco in generale? «È cambiato sicuramente il modo di festeggiare. Ormai una nostra tappa fissa è il Monferrato in Tavola, a Nizza Monferrato, con i nostri spingitori ben presenti nell’albo d’oro della Corsa delle Botti. A crescere al meglio, siamo arrivati alla quattordicesima edizione, è stata la manifestazione “Castel Rocchero in lume”, in cui la pro loco ha sempre avuto un ruolo centrale».
Cosa continua a funzionare? «Direi in particolare la collaborazione con le aziende della zona e senz’altro con il Comune. Anche nel ventunesimo secolo, una Pro loco è il cuore pulsante di una comunità». Domenica si festeggia con il grande pranzo dalle 12,30 al palatenda riscaldato con la presenza delle autorità.