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Castigliano, continua la formazione con l’associazione “Vivere, Qui e Ora”

Gli obiettivi sono promuovere la cultura del volontariato, favorire l’inclusione sociale ed educare al significato della morte come naturale momento dell’esistenza

E’ stato illustrato nei giorni scorsi, in occasione di una conferenza stampa on line, il protocollo di intesa tra l’istituto superiore Castigliano e l’associazione cure palliative “Vivere, Qui e Ora”.
Gli obiettivi? Promuovere la cultura del volontariato, favorire l’inclusione sociale ed educare al significato della morte come naturale momento dell’esistenza.

Le parole di Roberta Borgnino

Ad introdurre l’accordo Roberta Borgnino, già insegnante dell’istituto in cui attualmente è consulente e volontaria dello sportello studenti, dopo i saluti della dirigente Martina Gado. Borgnino ha innanzitutto sottolineato le conseguenze della pandemia a livello psicologico. «L’emergenza sanitaria – ha ricordato – ha determinato incertezza, ansia a paura. I ragazzi hanno assistito alla chiusura dello Sportello studenti, in cui trascorrevano gran parte del tempo libero, cui abbiamo cercato di sopperire con uno sportello on line e una chat. Tuttavia abbiamo ricevuto numerose richieste di aiuto dai più fragili. In tale contesto è nata la convenzione con l’associazione, tra i cui obiettivi c’è quello di trovare sollievo dalle proprie ansie e paure, che ci ha offerto uno spunto per iniziare un percorso nuovo. Dallo scorso aprile abbiamo infatti cominciato una serie di incontri on line con gli studenti dell’indirizzo socio-sanitario e, lo scorso settembre, è stato firmato il protocollo di intesa tra scuola e associazione. Le finalità consistono nell’educare i ragazzi alla cultura del volontariato, all’inclusione sociale dei più fragili (come anziani e malati oncologici) e al significato della morte come naturale momento dell’esistenza, imparando a gestire ansie e paure».

L’associazione e il progetto

L’associazione, guidata dal presidente Giuseppe Parello e dalla vice Antonietta Bamundo, ha infatti come finalità quelle di divulgare le cure palliative e sostenere i malati. «La cultura dei giovani – ha specificato Parello – deve arricchirsi della cultura della non sofferenza. Negli ultimi 50 anni la società ha allontanato il concetto della presenza della morte, sempre più isolato. Al contrario, bisogna capire che la morte fa parte dell’esistenza (e per questo come associazione accompagniamo coloro che vivono questo momento e i loro familiari, per diminuire il senso di angoscia) e divulgare il concetto della non sofferenza».
Un plauso ai ragazzi per l’impegno dimostrato è arrivato da Antonietta Bamundo che ha ringraziato «la scuola e gli studenti per la professionalità con cui hanno affrontato il progetto».
Come ha poi ricordato la professoressa Fabiana Castaldo, «è stato organizzato un corso di formazione su queste tematiche. Iniziato lo scorso anno, continuerà per i ragazzi in uscita dal socio sanitario, coinvolgendo anche altri indirizzi: meccanico e moda».
Gli studenti di questi due indirizzi hanno infatti contribuito, con i compagni del socio-sanitario, a realizzare alcuni oggetti a margine del percorso, utilizzando il Faber Lab della scuola. Tra questi, il calendario 2022 dell’associazione, arricchito da immagini e riflessioni sul senso della vita.

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