Nato il 1 novembre 1921, il regista e attore Sandro Bobbio (nella foto mentre è in scena) ha svolto un ruolo determinante sulla scena artistica e di riflesso per la promozione e la diffusione del “Teatro delle Langhe”, esportandolo anche oltreoceano. A cento anni dalla sua nascita, Castiglione Tinella lo ricorda con un appuntamento previsto per domenica 31 ottobre alle 15: nell’antica chiesa di Sant’Andrea la memoria del personaggio sarà affidata al figlio Roberto, anch’egli attore, e a Franco Vaccaneo, inoltre è prevista la visione del video “Dalle Langhe all’America.
Viaggio con Sandro Bobbio” ed anche l’interpretazione teatrale di alcuni brani. La giornata prevede poi il trasferimento verso la casa della famiglia Negro, dove è nata e cresciuta la moglie di Sandro: qui, in una bella sala ristrutturata con cura da Piergiorgio Semboloni, si potrà ammirare la mostra fotografica sul personaggio e infine la Bottega del vino Moscato offrirà un brindisi ai partecipanti in conclusione dell’evento. Ingresso con Green Pass.
Il legame di Sandro Bobbio con Castiglione Tinella avviene attraverso il matrimonio del regista con Divinia Negro: da allora la sua presenza in paese e in Langa è stata assidua e si è caratterizzata attraverso numerosi allestimenti teatrali sulle piazze dei nostri piccoli centri. Nel 2011 il Comune castiglionese ha inaugurato la rete sentieristica ad anello, costituita da quattro percorsi che portano il nome di personaggi che hanno valorizzato il paese attraverso il loro operato: l’attore e regista genovese è uno di questi, così oggi a Castiglione i camminatori continuano a percorrere il “sentiero rosso Sandro Bobbio”.
Sandro Bobbio
Dal 1943 al 1945 fa parte del Teatro Sperimentale Luigi Pirandello, entra poi nella Compagnia di Aldo Trabucco ed Enrico Bassano, fonda a Genova la “Società Amici dell’Arte”, partecipa ai Festival Internazionali dei Teatri Universitari portando il teatro greco in Germania, Svizzera, Francia e Inghilterra.
Dal 1970 si occupa in prima persona del progetto “Teatro delle Langhe”, lavorando sui testi di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Franco Piccinelli; negli anni ’80 collabora con lo Stabile di Genova e nel 1988 è invitato a New York per presentare lo spettacolo “Odorose e selvagge Langhe”, che porta in scena a Broadway e in alcune università americane. Tornerà in America nel 1955 per diverse serate nei teatri e ancora nelle università; negli anni ’90 collabora come attore al Teatro della Corte dei Miracoli con la regia del figlio Roberto, ed è protagonista di numerosi recital di poesia. Nel 2000 partecipa al Festival Teatrale di San Miniato come collaboratore alla regia di Ugo Gregoretti.