Si terrà dal 2 al 4 settembre, nella Sala conferenze di Palazzo Mazzetti ad Asti, la diciannovesima edizione della Scuola di alta formazione “Cattedra Vittorio Alfieri”. Organizzata dalla Fondazione Centro di Studi Alfieriani, è rivolta a giovani laureati, in particolare dottorandi e dottori di ricerca di università italiane ed estere. Negli anni, infatti, hanno seguito i corsi, in presenza, borsisti italiani o provenienti da Germania, Austria, Francia, Inghilterra, Grecia, Spagna, Bielorussia, Giappone, oltre che, in remoto, dall’Argentina.
A cadenza annuale, negli anni la “Cattedra” ha mantenuto il carattere originario di borsa di studio, prevdendo la copertura dei costi di vitto e alloggio dei corsisti a carico della Fondazione, anche se nel tempo è stato ridotto il periodo di svolgimento. Quest’anno gli iscritti sono 11, cui si aggiungeranno 8 uditori.
L’argomento dell’edizione 2025
«Argomento dell’edizione 2025 – spiega Carla Forno, direttrice della Fondazione Centro di Studi Alfieriani – sarà la “fortuna” di Alfieri in Italia e all’estero, per tracciare un affresco dedicato alla variegata ricezione dell’opera alfieriana fra Otto e Novecento. La “Cattedra” guarderà in particolare a Francia, Spagna, Germania, Polonia e Grecia, dando avvio ad un progetto di ricerca sulla diffusione delle opere di Alfieri, dall’autobiografia al teatro, fino ai trattati politici: traduzioni delle pagine alfieriane e attenzione per il “personaggio” Alfieri, attraverso il tempo e lo spazio, dall’Italia all’Europa, fino ai Paesi extraeuropei».
A parlarne docenti universitari di Pavia, Milano, Napoli, Trieste, Padova, Varsavia e Valencia. A margine delle lezioni, borsisti e uditori che ne hanno fatto richiesta tramite candidatura terranno una comunicazione relativa ai loro progetti di ricerca.
La visita a Palazzo Alfieri
Da sottolineare che al termine delle lezioni – giovedì 4 settembre, dalle 15.30 alle 17.30 – è prevista, per chi lo desidera, una visita a Palazzo Alfieri fra conservazione e ricerca: dalla sezione antica della Biblioteca all’adozione di nuovi strumenti di comunicazione e promozione grazie al progetto “Il museo animato”, punto di partenza per nuove iniziative in collaborazione con il Laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa “Luciano Gallino” dell’Università di Torino.