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Brindisi di Capodanno
Attualità

Cenone e brindisi di San Silvestro: gli astigiani spendono sette milioni di euro

Gli astigiani non si sono sottratti al rito: al ristorante o seduti alla tavola imbandita di famiglia dal portafogli sono usciti 7 milioni di euro

Cenone e brindisi di fine anno

Cenone e brindisi irrinunciabile per gli italiani che, nella notte più lunga dell’anno, hanno speso circa 2 miliardi per salutare, a tavola, il 2020. E’ quanto emerge da uno studio di Confcoperative che conferma il trend di crescita con 100 milioni in più spesi tra leccornie e vini rispetto al 2019. Gli astigiani non si sono sottratti al rito: al ristorante o seduti alla tavola imbandita di famiglia dal portafogli sono usciti 7 milioni di euro.

Preferito il cenone in casa

Aspettare la mezzanotte tra le mura domestiche è stata una costante oramai consolidata. Cinque su 10, secondo il centro studi dell’organizzazione di categoria, hanno trascorso l’ultima sera del 2019 con amici e parenti in casa affidandosi alla tradizione del “ognuno porta qualcosa” in un trionfo di piatti del territorio da Nord a Sud dello Stivale. La Federazione italiana pubblici esercizi rileva che la spesa media per il cenone è stata di 80 euro a testa, che sale a 105 con il veglione. 1,6 milioni i tappi saltati, il 65% di bollicine made in Italy mentre l’11 per cento ha preferito champagne. C’è chi, e sono il 24%, ha versato entrambe i vini nel bicchiere in un abbraccio all’enologia di qualità.

Per i vini preferite le produzioni autoctone

Anche per i vini di accompagnamento ai piatti la scelta è caduta sulle produzioni autoctone, meglio se locali. Sono 440 i milioni di euro che se ne sono andati, tra Natale e Capodanno, nelle enoteche tra spumanti, bianchi e rossi adatti ad aperitivi, piatti di pesce e carne sino a Moscato, Asti e Brachetto da degustare con i dolci.  Non mancano, però, le ombre.

Le tredicesime investite in mutui e bollette arretrate

Seppur le tredicesime siano salite rispetto ad un anno fa, con oltre 36 miliardi distribuiti ai dipendenti (+800 milioni), è denaro in buona parte investito in muti e bollette. Secondo Coldiretti, infatti, tre italiani su dieci hanno destinato la gratifica natalizia per saldare Imu, tasse e conti in scadenza. Dall’indagine, condotta con Ixè, il 45% degli italiani mette il bonus in regali. Cresce il numero di coloro che hanno deciso di destinare la mensilità aggiuntiva al risparmio a fronte delle incertezze sul futuro (20%). «La conferma dell’importanza delle tredicesime per lo shopping viene dal fatto che – dicono da Coldiretti – il valore economico degli acquisti negli ultimi dieci giorni prima del Natale è molto alto nonostante l’appuntamento del black Friday di novembre e le numerose offerte che spingono ad anticipare gli acquisti».

Un terzo dei regali fatti online

Regali che sempre più arrivano dal web. Coldiretti, con Deloitte, stima che il 32% delle strenne natalizie, circa un terzo, sia stato effettuato on line. L’incidenza dell’acquisto via internet in Italia è comunque inferiore rispetto a Germania e Gran Bretagna ma superiore a Spagna, Grecia e Portogallo. Gli oggetti più gettonati sulle piattaforme di acquisto sono elettronica, giocattoli e abbigliamento. Per il food, invece, gli italiani si affidano ancora ai mercati locali e ai prodotti del territorio.

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