Nella notte tra il 5 e il 6 novembre 1994 lesondazione del Tanaro colpì anche il comune di Cerro. L80% delle case si ritrovò allagata, chi la cantina, chi quasi tutto il piano terra.
Nella notte tra il 5 e il 6 novembre 1994 lesondazione del Tanaro colpì anche il comune di Cerro. L80% delle case si ritrovò allagata, chi la cantina, chi quasi tutto il piano terra. «Cerano stati fenomeni simili, per esempio nel 68, ma lacqua non era mai arrivata fino alla piazza racconta il sindaco Mauro Malaga. Sapevamo della piena, rimanemmo fino a tardi, la sera, a osservare il livello del fiume che cresceva velocemente, ma non ci aspettavamo un evento di tale portata». Tra i danni più vistosi lerosione della massicciata stradale allestremità del ponte tra Cerro a Rocchetta, e lallagamento della chiesa tramite infiltrazioni nellossario sotterraneo.
«La mattina fui svegliato dal rumore dellacqua, che aveva raggiunto sulla piazza quasi 2 metri di altezza» prosegue il Sindaco. Unimmagine significativa, rievocata da chi cera: il cartello T di tabacchi di una delle botteghe, di cui sbucava appena la sommità. «Il problema fu sottovalutato, purtroppo, perché si trattava del fine settimana ricorda Giovanni Calosso, allepoca consigliere comunale. Nelle case dove lacqua era entrata, le persone venivano evacuate dai balconi. In alcuni punti furono usati canotti e scale, in altri scesero grazie alle pale meccaniche. Per fortuna, per consuetudine in paese, tutti dormono nella parte alta dellabitazione».
Ci fu anche chi preferì rimanere in casa, ai piani superiori, attendendo che lacqua si ritirasse. Verso la fine della giornata di domenica le principali criticità erano state risolte; rimanevano il fango e problemi con gli allacciamenti ai servizi. Al ripristino della normalità contribuirono anche molti volontari da fuori. Il nuovo argine fu completato in circa 2 anni, più alto di un metro rispetto al livello raggiunto dalle acque del Tanaro.
f.g.