Asti come una camera a gas, la salute e la sicurezza degli astigiani sono in pericolo. “In questi giorni la città è diventata praticamente invivibile”, “Per fare 6 km ho impiegato 42 minuti”, “Con l’autobus dalla stazione alla rotonda dell’Asp, alle 17, si procede a passo d’uomo per almeno 10 minuti”. Queste sono solo alcune delle segnalazioni arrivate, una rabbia che denota la vera e propria emergenza astigiana. Non sono certo in discussione l’utilità di eventi come il Magico Natale, la realizzazione di piste ciclabili o i necessari lavori di manutenzione alla rete viabile ma, di fronte alla chiusura di tratti fondamentali per la viabilità cittadina, non è stato studiato un valido piano alternativo, non sono state previste contromisure, non è stato rinforzato il trasporto pubblico in associazione con aree di sosta decentrate.
In sintesi non è stata riprogrammata la mobilità cittadina attraverso un vero e proprio progetto, lacuna che ha delineato un fallimento totale dell’amministrazione Rasero. Che sia per giustificare o meno la costruzione della tangenziale, questo problema va risolto il più in fretta possibile, non solo per garantire uno stile di vita dignitoso ai cittadini che vivono e lavorano ad Asti ma anche per tutelare la qualità dell’aria e l’ambiente. Asti è tristemente nota alla cronaca per essere la terza città più inquinata per Pm10 dopo Torino e Milano. Poco o niente è stato fatto per invertire il trend, anzi, le code infinite di macchine ferme ed accese per ore sta peggiorando la situazione.
Le domeniche senza auto sono state un flop, una iniziativa estemporanea, avvenuta ipocritamente nell’indifferenza di tutti, in primis di chi avrebbe dovuto controllare. Sto monitorando da giorni il livello di micropolveri e purtroppo i dati sono terrificanti.
Per quanto riguarda il PM10 per legge il limite giornaliero è di 50µg/mc mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità per non avere effetti sulla salute consiglia di non superare i 20 oltre i quali scatta il livello di allerta. Negli ultimi quattro giorni, da domenica 19/11 ad oggi mercoledì 22/11 si sono avuti dei valori medi che vanno dai 65 agli 80 con dei picchi rispettivamente di 105, 84, 111 e 115!
Per quanto riguarda invece gli ancora più pericolosi PM 2.5 l’OMS pone limiti ancora più stringenti con un valore giornaliero di 25µg/mc e tali raccomandazioni sono ben motivate poiché recenti studi del Ministero della sanità hanno evidenziato come ogni aumento di 10µg/mc, fra le altre conseguenze, corrisponde un incremento di mortalità già solo per tumore ai polmoni del 14%.
Ad Asti negli ultimi quattro giorni i valori medi giornalieri di PM 2.5 sono stati di 53, 61, 76 e 73 con dei picchi di 96, 73, 101, 100: si commentano da soli, sino a tre/quattro volte il livello di allerta! Si tenga conto che tali misurazioni sono avvenute in centro laddove le persone girano molto a piedi e per giunta ad una altezza di oltre 20m per cui chissà quali concentrazioni si hanno realmente al suolo, all’altezza del naso nostro e dei più piccoli.
Tali riscontri non fanno altro che confermare i dati Arpa elaborati da Legambiente nel dossier Mal’Aria 2023, in seguito ai quali Asti risulta la terza città d’Italia più inquinata per Pm10 dopo Torino e Milano e tra le 11 più inquinate per Pm2.5, le due polveri sottili altamente tossiche e dichiarate cancerogene dall’Iarc, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
Siamo solo a novembre e serve un immediato cambio di rotta. Utile certamente più sensibilità da parte dei cittadini ma le scelte di questa Amministrazione completamente prive di strategia e di una visione del futuro, nessun potenziamento dei mezzi pubblici con corse dei bus ancora troppo distanziate, una navetta gratuita che non funziona e i blocchi del traffico per come sono stati fatti, stanno mettendo in ginocchio la città e minando la nostra salute. È prossima la discussione del bilancio di previsione 2024 e ritengo che la questione viabilità/mobilità/salubrità dell’aria vada affrontata con risorse adeguate e progetti seri, sono disponibile insieme alla mia forza politica a fornire il massimo contributo anche se dal nulla già emerso ieri nelle Commissioni competenti c’è poco da essere ottimisti.
Massimo Cerruti,
consigliere comunale del Movimento 5 Stelle