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Pozzi e piccoli orti per sfamareil Senegal, un progetto astigiano
Attualità

Pozzi e piccoli orti per sfamare
il Senegal, un progetto astigiano

C’è anche un pezzetto di Asti nel bando per il progetto sociale legato all’Expo dal tema “Nutrire il pianeta 2014” assegnato al Comitato Pavia Asti Senegal onlus. Intanto perchè il

C’è anche un pezzetto di Asti nel bando per il progetto sociale legato all’Expo dal tema “Nutrire il pianeta 2014” assegnato al Comitato Pavia Asti Senegal onlus. Intanto perchè il vicepresidente del Comitato è Cesare Quaglia, astigianissimo ed è stato coadiuvato dalla cooperante Gloria Sona astigiana pure lei. E poi perchè il progetto è stato pensato e studiato per le regioni di Coulaban e Kondoukhou contigue a Casamance le cui comunità da anni sono già supportate con contributi di Coldiretti e Comune di Asti.

Quella approvata nell’ambito Expo è invece un’iniziativa nuova che va a sostenere soprattutto la coltivazione del riso e la realizzazione degli orti familiari. «In Senegal già abbiamo avviato attività di formazione e di alfabetizzazione rivolte soprattutto alle donne – spiega Cesare Quaglia – perchè abbiamo imparato che ogni soldo guadagnato da loro equivale ad un figlio in più a scuola sottratto alla povertà e al reclutamento in bande». Più che di un progetto unico, si tratta di tanti micro interventi in grado però di cambiare la vita a migliaia di persone. «Abbiamo in animo di realizzare quattro o cinque orti didattici – prosegue Quaglia – da affiancare alla formazione alle pratiche di agricoltura rivolta ad un centinaio di donne e ad una cinquantina di uomini. Secondo una filosofia moltiplicatrice, queste 150 persone diventeranno il punto di riferimento per circa 20 mila connazionali che, a loro volta, avranno la possibilità di incrementare l’attività agricola dell’intera zona».

Una goccia nel mare della povertà africana? Forse, ma è un inizio fattibile, realistico, utile e favorevolmente “contagioso” di riscatto per terre che non riescono a sfamare la loro popolazione. «Non servono investimenti faraonici per fare la differenza a migliaia di persone – sottolinea ancora il vicepresidente Quaglia – basti pensare che con 4-5 mila euro si può costruire un pozzo che serve egregiamente un orto da 1 ettaro. Basta trovare le sementi e le tempistiche giuste per sfamare decine di persone». Accanto alla realizzazione dei pozzi e ai corsi di formazione, infatti, il Comitato Pavia Asti Senegal si occupa anche di fare una sorta di ricerca e di sviluppo di varietà di riso locale con la scelta delle tecniche di coltivazione e trasformazione più efficienti. Un approccio scientifico ed agronomicamente fondato che serva da scuola e da esempio per aree sempre più vaste.

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