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Attualità
Problema rifiuti

Cestini stradali pieni di spazzatura domestica

Insieme per Canelli: “Meno cestini”. Lanzavecchia: “Videosorveglianza e multe”
La questione rifiuti è al centro delle discussioni canellesi. Sui social si susseguono accese polemiche sull’uso dei cestini “svuota tasche”. «Abbiamo fatto un test su un cestino stradale per capire come mai fosse strabordante – hanno spiegato da Insieme per Canelli –  All’interno c’era spazzatura di tutti i tipi: imballi di carta, bottiglie di plastica, alluminio, indumenti e rifiuti indifferenziati domestici. C’erano anche diversi chili di bottiglie di vetro. Dopo la separazione del materiale, del peso totale di 4,7 kg, è emerso che solo 0,3 kg erano rifiuti “da passeggio”, l’80% del volume totale era immondizia domestica».

Come fare ad arginare il fenomeno? Il think tank dell’opposizione propone di rimpicciolire le aperture dei cestini, ridurre il loro numero e di posizionarli in aree video sorvegliate; in centro posare contenitori per la raccolta differenziata. Queste accortezze ridurrebbero anche i costi a carico della collettività.

«Conosciamo bene il fenomeno e lo stiamo combattendo a suon di multe e non solo – risponde il sindaco Paolo Lanzavecchia – Abbiamo installato in luoghi videosorvegliati, cestini di ultima generazione con l’apertura più piccola e monitorato con controlli ad hoc le zone sensibili, come testimoniano i risultati ottenuti in via Alfieri dove alcuni incivili, sopra i bidoni interrati, abbandonavano rifiuti di ogni sorta. Contestando sanzioni la situazione è stata arginata. Togliere i cestini? Sarei più per spostarli sotto le telecamere».

La differenziata a Canelli è a quota 70%. «Un dato che dovrebbe essere qualificato diversamente – spiega l’ambientalista Romano Terzano – Legambiente indice da anni il concorso “Comuni ricicloni” valutando il valore della raccolta sulla quantità di prodotto pro capite e la percentuale indifferenziata. A Canelli si producono poco meno di 400 kg di rifiuto ad abitante, il 30% (120kg) è indifferenziato. Per partecipare al concorso, Legambiente richiede una produzione massima di 65/70 kg».

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