Come fare ad arginare il fenomeno? Il think tank dell’opposizione propone di rimpicciolire le aperture dei cestini, ridurre il loro numero e di posizionarli in aree video sorvegliate; in centro posare contenitori per la raccolta differenziata. Queste accortezze ridurrebbero anche i costi a carico della collettività.
«Conosciamo bene il fenomeno e lo stiamo combattendo a suon di multe e non solo – risponde il sindaco Paolo Lanzavecchia – Abbiamo installato in luoghi videosorvegliati, cestini di ultima generazione con l’apertura più piccola e monitorato con controlli ad hoc le zone sensibili, come testimoniano i risultati ottenuti in via Alfieri dove alcuni incivili, sopra i bidoni interrati, abbandonavano rifiuti di ogni sorta. Contestando sanzioni la situazione è stata arginata. Togliere i cestini? Sarei più per spostarli sotto le telecamere».
La differenziata a Canelli è a quota 70%. «Un dato che dovrebbe essere qualificato diversamente – spiega l’ambientalista Romano Terzano – Legambiente indice da anni il concorso “Comuni ricicloni” valutando il valore della raccolta sulla quantità di prodotto pro capite e la percentuale indifferenziata. A Canelli si producono poco meno di 400 kg di rifiuto ad abitante, il 30% (120kg) è indifferenziato. Per partecipare al concorso, Legambiente richiede una produzione massima di 65/70 kg».