È stato un fulmine a ciel sereno, per l’amministrazione comunale e per l’intero paese, venire a sapere dei gravi problemi in cui versava la casa di riposo Fogliotti di Isola d’Asti, una struttura che per quasi cento anni è stata punto di riferimento per tante famiglie e fiore all’occhiello dei servizi disponibili sul territorio. Tutto è emerso negli ultimi quindici giorni e non c’è stata possibilità di porvi rimedio: la casa di riposo di corso Volpini chiuderà il 31 luglio ed entro martedì sarà completato il trasferimento degli anziani ospiti. Poche ore fa si è tenuto un ulteriore incontro in Prefettura, richiesto e presieduto dal Prefetto di Asti Claudio Ventrice, alla presenza del presidente della Fondazione Fogliotti Ferdinando Gianotti, il Comune di Isola, Cogesa, Asl, Croce rossa e Croce verde, per allestire il trasferimento degli ospiti nella massima tutela degli anziani. «Sono venuto a conoscenza della situazione 15 giorni fa, quando il sindaco di Isola mi ha informato di una possibile chiusura della struttura, secondo quanto aveva potuto apprendere. La Cooperativa Medihospes, che gestisce i servizi socio-assistenziali e alberghieri nella rsa, minacciava di sospendere il servizio, lamentando una forte posizione creditoria nei confronti della Fondazione Fogliotti. Ma grazie alla mediazione della Prefettura si è ottenuta una proroga di 15 giorni, con l’impegno della Fondazione di ridurre il debito e tentare di trovare altri soggetti interessati alla gestione della struttura – ha spiegato il Prefetto al termine dell’incontro del tavolo tecnico di questa mattina – Quattro giorni fa mi è stato comunicato che non si è trovato nessuno disponibile a proseguire l’attività e il passo obbligato è stato la chiusura della casa di riposo».
«La mia preoccupazione principale, come rappresentante dello Stato, accanto al dispiacere di una casa di riposo che chiude, in quanto rappresenta una sconfitta delle istituzioni, è stata quella della tutela degli anziani ospiti, 43, dei quali 6 allettati, per i quali occorreva provvedere al meglio alla loro nuova sistemazione in altre strutture. Ho richiesto l’elenco degli ospiti e la collaborazione di tutti affinché si trovassero sistemazioni in strutture dell’Astigiano. Ho richiesto inoltre che i trasferimenti avvengano entro martedì, il giorno prima della cessazione dell’attività», ha aggiunto il Prefetto Ventrice.
In Prefettura, nei giorni scorsi, si era tenuto anche l’incontro dei sindacati per la vertenza relativa alla casa di riposo, con i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil. Il Prefetto ha oggi annunciato che le 14 oss che lavorano nella struttura hanno trovato sistemazione in altre strutture e 12 di esse proprio nelle residenze in cui sono trasferiti gli anziani della Fogliotti. Anche il cuoco e l’aiutocuoco hanno trovato nuova sistemazione. «In tal modo i posti di lavoro si sono salvati», rileva il Prefetto.
Preoccupazione e dispiacere esprime anche il sindaco di Isola Michael Vitello. «Solo pochi giorni fa sono venuto a conoscenza della situazione, non avendo il Comune alcuna parte nella gestione della casa di riposo: e la mia preoccupazione è stata la sicurezza degli anziani ospiti. Abbiamo così fatto quanto in nostro potere per tale obiettivo. Certo il dispiacere è grande: si tratta di una struttura che ha sempre fornito un ottimo servizio, un punto di riferimento per il territorio».
Rammarico anche da parte di chi, come cittadino isolano ed ex amministratore comunale, ha assistito per decenni alla buona gestione della struttura e oggi ne ricorda la storia. «La casa di riposo nasce come “Ricovero per i poveri vecchi” grazie ad un’iniziativa del 1925 in memoria del cavalier Giovanni Fogliotti da parte della famiglia, a dieci anni dalla sua scomparsa – spiega Erildo Ferro – Nel 1929 l’opera era terminata e si intraprese l’attività con un fondo di 250 mila lire: fu inaugurata il 1° gennaio 1931». «La casa di riposo è nel cuore di tutti gli isolani, una struttura sempre ben amministrata nel corso degli anni. Si tratta inoltre di un edificio di pregio e siamo rimasti senza parole dalle notizie apprese, oltre che sorpresi». Proprio poche settimane fa, a fine giugno, si era tenuta nella casa di riposo una celebrazione per l’avvicendamento delle suore presenti nella struttura, con anche la posa di una targa di ringraziamento alle suore Brignoline che dopo 75 anni hanno lasciato il paese di Isola e la casa di riposo e l’accoglienza delle suore Clarisse Francescane. Erano presenti anche il sindaco, il vescovo e il parroco. Nulla si presagiva della difficile situazione che sarebbe emersa pochi giorni dopo.
E ora c’è anche un’altra preoccupazione da parte del sindaco, così come del Prefetto: che il bell’edificio che per quasi cent’anni ha accolto gli anziani nell’ultima parte del loro cammino nella vita non diventi un altro esempio di stabile in abbandono, come purtroppo già accade per altre strutture, ad Asti e altrove, che si trovano in stato di fatiscenza e diventano una questione di sicurezza (oltre che rappresentare uno sfregio alla memoria di opere meritevoli compiute da cittadini in epoche passate).