C’era anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero alla chiusura del cavalcavia Giolitti, questa mattina dopo le 9, insieme agli agenti della polizia municipale e agli addetti all’allestimento del cantiere. Il cavalcavia è stato interrotto sulla rampa di salita tra piazzale Amendola e corso Venezia, ma è rimasto aperto tra corso Venezia e corso Alba, in entrambe le direzioni (quindi sulle rispettive rampe).
Quattro mesi di lavori stimati, traffico deviato e modifiche agli orari di alcune linee urbane diventano la normalità per gli astigiani che da oggi devono fare a meno di passare sull’infrastruttura scegliendo strade alternative.
Da corso Don Minzoni e corso Matteotti non si può più raggiungere corso Venezia e corso Alba salendo sul cavalcavia (e viceversa) perché il cantiere lo ha diviso in due tronconi distinti. È quindi in vigore la deviazione obbligatoria verso corso Gramsci di tutto il traffico proveniente da corso Don Minzoni e il divieto di ingresso e di passaggio in città di tutti i veicoli di massa complessiva, a pieno carico, superiore a 10 tonnellate.
L’ordinanza del comandante della polizia municipale prevede che i veicoli sopra alle 10 tonnellate in arrivo dal Palucco proseguano il viaggio entrando nel casello di Asti Ovest per poi eventualmente uscire ad Asti Est. Stesso obbligo per i mezzi in entrata da corso Ivrea. I veicoli sopra le 10 tonnellate in ingresso dalla SS 231 (località Boana) devono obbligatoriamente proseguire sulla medesima arteria usufruendo della viabilità alternativa a seconda della loro destinazione.
Invece i mezzi pesanti in arrivo da corso Alessandria vengono deviati su via Maggiora mentre quelli in ingresso da corso Casale vengono deviati, all’altezza dell’incrocio a rotatoria, sulla viabilità di raccordo con la stessa via Maggiora.
Anche il parcheggio nell’area Joselito è stato chiuso al traffico per consentire di depositare il materiale e i mezzi necessari ai lavori.
[foto Ago]