Costi di gestione elevati, dopo 30 anni sparisce una struttura che era un punto di ritrovo importante per cittadini e abitanti della zona, molti dei quali anziani
Entrando nella sede deserta del circolo parrocchiale di via Arò, si ha come la sensazione di sentire un’eco di risate, di sedie smosse, di fruscio di carte, ma non è così. Questo luogo di ritrovo e di aggregazione, nato alla fine degli anni ottanta e fortemente voluto da don Angelo Franco con il sostegno di don Mino, è stato smantellato.
Nei giorni scorsi sono state restituite le chiavi di quello che per quasi trent’anni è stato il punto di incontro di astigiani che, anziani e spesso soli, qui ritrovavano il calore di amici e coetanei con cui discorrere, ricordare e passare qualche ora spensierata. Quasi tutti i tesserati sono anche abitanti del quartiere e potevano arrivare a piedi, magari con l’aiuto del bastone o grazie alla generosità di qualche socio che si prestava a fare da autista, ma almeno c’era uno scopo ad uscire di casa.
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Monica Jarre