«Un centro giovanile cittadino in cui giovani e giovanissimi possano incontrarsi, passare il loro tempo libero in modo positivo, avere la possibilità di esprimere sé stessi, ricevere proposte culturali, formative e di cammino di fede a loro adeguate, avere persone capaci di accoglierli e ascoltarli».
Con queste parole il vescovo Marco Prastaro invita al confronto parroci, vice parroci e operatori della Pastorale giovanile della città, come scrive nella pubblicazione “Una Chiesa che cammina”, contenente indicazioni e proposte per l’anno pastorale 2023/2024.
A presentarla in conferenza stampa lo stesso vescovo affiancato da Michelino Musso, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi.
«La pubblicazione – ha spiegato mons. Prastaro – contiene una serie di indicazioni sulla base del confronto svolto con gli organismi di partecipazione della Chiesa degli ultimi quattro anni su tre temi principali – liturgia, annuncio del Vangelo e carità – grazie anche al cammino del Sinodo della Chiesa italiana, avviato anche a livello locale».
Il cambio di epoca
Un lavoro di sintesi, quindi, che parte da un presupposto: «Stiamo vivendo un cambio d’epoca. E’ finito il tempo della cristianità, in cui la Chiesa aveva una posizione di prevalenza culturale e sociale, ma non il Cristianesimo, che ha ancora un messaggio valido e determinante per la vita delle persone. Questo periodo richiede quindi coraggio, certi della presenza del Signore, ma anche fede, che deve essere vera e rispecchiarsi nei comportamenti e nelle scelte quotidiane».
In tale contesto non mancano alcune fatiche «che la Chiesa sta vivendo a livello universale e locale» , ha annotato. «Innanzitutto il clericalismo – ha sottolineato – che comporta difficoltà di dialogo tra sacerdoti e laici. Quindi la frattura tra dimensione ecclesiale e vita reale delle persone, soprattutto dei giovani, e l’immobilismo nel percorrere nuove strade».
Necessità e proposte operative
Monsignor Prastaro fa poi il punto sugli elementi acquisiti attraverso il Consiglio pastorale diocesano e il Consiglio presbiterale. «E’ emersa – ha continuato – la necessità di coinvolgere le famiglie nel cammino formativo dei bambini e di continuare nella riorganizzazione delle parrocchie: basti pensare che attualmente contiamo 124 parrocchie a fronte di 48 sacerdoti in attività».
Vengono quindi lanciate alcune proposte operative all’indirizzo delle varie realtà della diocesi, dalla continuazione del cammino sinodale alla nascente scuola di formazione rivolta ai ministeri.
Il vescovo punta molto anche sui giovani, interrogandosi sulla necessità di creare un centro giovanile cittadino. «E’ un tema che mi sta a cuore – ha confidato – in quanto ho notato che, nonostante le numerose iniziative anche da parte di parrocchie e Pastorale giovanile, non esiste un luogo aggregativo strutturato in cui i giovani possano incontrarsi. Nel corso dell’anno pastorale ci confronteremo per capire se è effettivamente una necessità e, in caso affermativo, su come colmare questa lacuna».