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Cinghiali, è partita la nuova stagione venatoria

Coldiretti: “Incrementare il numero degli abbattimenti è una priorità”

“Nessuna scusa è più ammessa ora che è partita la stagione venatoria: incrementare gli abbattimenti dei cinghiali deve essere la priorità”. E’ convinzione generale, anche, per Coldiretti Asti che torna a ricordare l’obiettivo dei 50mila abbattimenti a livello regionale, contro gli attuali 7mila e 700.

“Va, dunque, data piena attuazione all’Ordinanza n. 61 del Presidente della Giunta regionale del 31 agosto, sia per limitare l’incidenza dei danni alle produzioni agricole, per i quali si registra una costante crescita ed una sempre maggiore condizione di insostenibilità, sia, soprattutto, per evitare la diffusione della PSA e tutelare l’attività delle filiere agroindustriali legate agli allevamenti di maiali che garantiscono reddito, occupazione ed indotto all’Italia, oltre ovviamente a ridurre il rischio di incidenti stradali, – sottolinea il Presidente Coldiretti Marco Reggio, mentre il Direttore Diego Furia ricorda che, per la sola provincia di Asti,  si parla di – oltre 2500 ettari di terreni interessati (tra mais, prati, viti, ortofrutta, ecc.) e oltre 800 richieste di risarcimento presentate ogni anno. A rischio anche la rotazione colturale – .

Vanno concretamente messi in pratica i provvedimenti presi a livello regionale, e volti a diminuire significativamente la presenza dei cinghiali sul territorio, che introducono   deroghe allo svolgimento dell’attività venatoria nell’ambito della zone di restrizione, così come la possibilità di esercitare l’attività di caccia di selezione nelle ore notturne. In questo senso, inoltre, è urgente semplificare le procedure e adottare le disposizioni attuative al Piano Regionale di Interventi Urgenti per il controllo della peste suina africana ed il depopolamento nella specie Cinghiale (PRIU), ormai approvato alla fine dello scorso mese di luglio.

Non va dimenticato, inoltre, che a fronte dell’aumento dei costi di produzione causato dalla guerra ucraina vanno rivisti i parametri economici utilizzati per quantificare i danni.

“Se la metodologia introdotta con il provvedimento della Giunta regionale (lo scorso dicembre 2021) poteva essere considerata adeguata in una condizione di normalità, adesso è necessario attualizzarla al mercato di oggi, adeguando anche le perizie già predisposte – chiosano Reggio e Furia. – Questo va ad aggiungersi alla richiesta di semplificare, nel complesso, le procedure per richiedere l’indennizzo dei danni, procedendo con tempi più rapidi ed agendo nella logica del tempo reale”.

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