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Alberto Cirio
Attualità

Cirio e Rasero: «A settembre faremo la Douja, il Palio e le Sagre con un format rivisitato»

Gli Enti locali e la Regione si sono dati una settimana per predisporre un progetto che mantenga le manifestazioni più importanti della città

Asti conferma la Douja d’Or, le Sagre e il Palio in versione “rivisitata”

Douja d’Or, Palio e Sagre, le manifestazioni del “Settembre astigiano” potrebbero svolgersi in qualche modo, probabilmente con un format riveduto a causa delle disposizioni sanitarie, ma gli Enti locali e la Regione hanno deciso di confermarle. Come? Per saperlo bisognerà attendere poco più di una settimana quando il presidente della Regione, Alberto Cirio, tornerà ad Asti per conoscere un progetto di massima predisposto dagli Enti organizzatori.

Cirio, insieme agli assessori Marco Gabusi, Vittoria Poggio, Fabio Carosso, è stato accolto in Provincia lunedì per un primo confronto con il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della stessa Provincia Paolo Lanfranco, il presidente della Fondazione CrAsti Mario Sacco e il presidente della Camera di Commercio Renato Goria. Quest’ultimo, fino a pochi giorni fa, aveva spiegato i motivi che avrebbero impedito di svolgere la Douja d’Or, tra cui la mancanza del concorso nazionale, quindi l’assenza dei vincitori e la scelta di aver destinato i soldi della manifestazioni ad aiutare le imprese colpite dalla pandemia. Durante l’incontro in Provincia è emersa la volontà di provare a fare un progetto alternativo, che per ovvie ragioni non sarà come le altre edizioni della Douja, ma che forse cercherà di coinvolgere i vincitori del passato in una sorta di numero speciale. Nulla di certo, solo un’idea.

«Cercheremo di inventarci un format che dia continuità alla manifestazione tenuto conto che il concorso non ci sarà» ha spiegato Goria al termine della riunione.

La Regione finanzierà e anche la Fondazione CrAsti

Gli amministratori locali e regionali in Provincia (foto Billi)

Ma senza l’aiuto economico della Regione, non ancora quantificato, ma garantito da Cirio, non si potrà fare molto. Aiuti economici che anche la Fondazione CrAsti è disponibile a dare «andando a raschiare il barile» ha spiegato Sacco ricordando che in questi mesi sono stati erogati contributi per progetti di natura sociale e sanitaria, come l’acquisito di una nuova Tac per l’ospedale. «Douja, Sagre e Palio sono occasioni di rilancio e richiamo turistico – ha evidenziato Cirio – e la Regione, per quanto di sua competenza, farà di tutto affinché vengano confermate. Abbiamo bisogno che il Piemonte riparta e anche se le decisioni prese a marzo (di sospendere gli eventi ndr) erano giustificate dalla situazione di allora, oggi è giusto discuterne». Quindi via libera alle tre manifestazioni, ma impensabile immaginare che verranno organizzate con assembramenti. «Verificheremo quello che sarà l’aspetto sanitario e che eventualmente potrà aprire altri scenari – ha spiegato il sindaco Rasero – Siamo disponibili a mettere risorse e personale mentenendo sia il nome sia il livello degli eventi, che dovrà essere alto, affinché possano richiamare turisti e visitatori. Il Palio fino ad oggi non è stato sospeso e qui anche i rioni hanno voce in capitolo. Per quanto riguarda le Sagre, se occorre siamo pronti a mettere a disposizione tutta la città».

Carosso: «Sono iniziative che fanno conoscee i nostri prodotti nel mondo».

Paolo Lanfranco, presidente della Provincia, ha evidenziato «l’impegno e la volontà di guardare avanti» tenendo a mente che anche i paesi stanno attendendo di sapere cosa farà Asti. Per il vice presidente del Piemonte, Fabio Carosso, «queste iniziative devono essere confermate perché abbiamo aziende che hanno bisogno di risposte, subito: non parliamo di feste, ma eventi grazie ai quali i nostro prodotti sono conosciuti e venduti nel mondo». Parole cui fanno eco quelle dell’assessore Gabusi: «Sarebbe stato più facile laversene le mani, ma invece siamo qui per lavorare a un progetto che non sarà una fotocopia degli altri anni».

Preso atto che ora esiste una volontà comune di fare qualcosa, non resta che attendere il 24 giugno per sapere quali saranno gli inevitabili cambiamenti sul format del “Settembre astigiano”, quanto costeranno e chi pagherà per vederli realizzati. Una sfida non semplice, che dovrà tenere conto di molte variabili, in primis quelle collegate alla curva dei contagi. «Per quanto possa essere bastardo il virus – ha concluso Cirio – noi siamo molto più forti».

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Una risposta

  1. Tutto molto bello…. ma quale FORMAT verrà utilizzato per riaprire le scuole ? Il settebre astigiano è anche il momento dell’inizio dell’anno scolastico, che dovrebbe essere al massimo dell’attenzione di chi amministra. La priorità su tutto !

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