Il presidente del Piemonte Alberto Cirio e tutti gli assessori regionali hanno avuto ben chiaro che per contrastare gli effetti prodotti in Piemonte dalla pandemia causata dal Coronavirus si doveva agire su due fronti: quello sanitario e quello economico-sociale. “Fin dall’inizio dell’emergenza – annota il presidente Cirio – siamo stati ben consapevoli che per uscire da questa situazione occorreva affrontare entrambi questi aspetti. E così abbiamo fatto: da un lato mettendo in campo uno sforzo straordinario per potenziare il sistema sanitario e una medicina territoriale smantellata da decenni di tagli. Un esempio i laboratori per processare i tamponi, che erano solo due a fine febbraio e noi abbiamo portato a 32 nel pieno delle difficoltà dell’emergenza.
Ma anche potenziando i posti letto, duplicando le terapie intensive e triplicando quelle subintensive e creando altri posti di ricovero ordinario attraverso strutture sanitarie temporanee e la collaborazione con i privati e con il sistema alberghiero. In questi mesi, nonostante le difficoltà e prendendo spunto da voi che la pandemia ci ha insegnato, abbiamo anche gettato le basi con i medici di famiglia per costruire una medicina del territorio che possa essere vicina ai pazienti e alleggerire la pressione sui nostri ospedali, che rispetto al resto d’Italia hanno un tasso di ricovero più alta del doppio”.
“Dall’altro lato – ricorda il presidente – abbiamo messo a punto RipartiPiemonte, un piano da oltre 800 milioni di euro di fondi regionali ed europei per aiutare i nostri imprenditori, i lavoratori e le famiglie colpiti in modo durissimo dalla pandemia. Con il BonusPiemonte abbiamo erogato in meno di un mese 130 milioni di contributo a fondo perduto a 70mila attività per aiutarle a ripartire. Ma accanto agli interventi emergenziali abbiamo investito altri 400 milioni di euro per progetti di medio e lungo periodo che puntano a potenziare la competitività delle nostre imprese, raccogliendone le sfide e tracciando una prospettiva capace di valorizzare le specificità del Piemonte. Fondamentale in questa direzione sarà anche la prossima programmazione europea che si tradurrà in tre miliardi di euro per il Piemonte, risorse che vogliamo rispondano in modo concreto alle esigenze del nostro territorio e delle nostre imprese. Stiamo affrontando uno dei momenti più difficili nella storia dal dopoguerra ad oggi, ma insieme riusciremo a portare il nostro Piemonte fuori da questa crisi. Dobbiamo andare avanti e lavorare uniti per il futuro della nostra terra”.