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Cisa Asti Sud, più servizi a domicilio

Un progetto in sinergia con il Comune di Canelli e il terzo settore offrirà agli anziani maggiore assistenza. «Verrà esteso anche agli altri paesi»

Il direttore del Cisa Asti Sud, Giuseppe Occhiogrosso, non vuol sentire parlare di “badante di condominio”. «È una denominazione inesatta e forviante che non descrive il contenuto del servizio – precisa – Il progetto prevede l’incremento dei servizi già esistenti e forniti dal Cisa a soggetti non autosufficienti. Vorremmo aumentare le ore di assistenza domiciliare a favore di altre persone anziane che pur non avendo una dichiarazione “di non autosufficienza” conclamata e accertata, vivono in una situazione “border line”».

Il progetto, già esistente sulla carta e finanziato, a breve troverà attuazione. «L’intento è quello di favorire la permanenza della persona anziana presso il proprio domicilio, in un ambiente più familiare e meno traumatico, invece di “istituzionalizzare” (questo è il termine usato dalla Sanità) cioè inserire la persona anziana in comunità o case di riposo; oggi consideriamo questa eventualità l’ultima ratio – continua il direttore – L’idea per il Cisa non è una novità. In passato con l’Asl avevamo pensato di incrementare, oltre che l’assistenza, anche le prestazioni di carattere sanitario. L’idea purtroppo non è ancora partita a causa della carenza di fondi di cui siamo sempre alla ricerca».

Il Comune di Canelli è stato il promotore dell’iniziativa. «La nostra idea era quella di investire delle risorse in più in un progetto pilota – ha commentato il vicesindaco di Canelli, Mauro Stroppiana – I servizi a domicilio già ci sono per gli anziani bisognosi di assistenza. Il nostro intento è di allargare la platea dei fruitori coinvolgendo le associazioni di volontariato».
Un aiuto che va dalle commissioni quotidiane, come fare la spesa, ritirare farmaci, fornire un pasto, a quelle “figlie dei tempi” come il disbrigo delle pratiche informatiche onnipresenti nei rapporti con la P.A. «Il mondo di oggi è molto articolato e sviluppa bisogni diversificati che sono difficili da qualificare – continua l’assessore – L’Italia avrà sempre più anziani e meno soldi per fornire servizi; facendo sinergia tra Comune, Cisa e terzo settore possiamo provare a dare una risposta a queste esigenze».

L’amministrazione Giovine ha messo a disposizione del Cisa 45 mila euro di quota straordinaria. «Risorse di cui beneficeranno anche gli altri comuni – tiene a precisare Stroppiana – E’ logico che inizialmente un progetto del genere trovi più facile realizzazione in realtà più grandi dove opera una rete di volontariato; aa qui potrà essere esteso anche ai paesi vicini».
Per il vicesindaco ascoltare il territorio è fondamentale. «Agli amministratori arrivano tante segnalazioni di criticità; pensiamo che l’indirizzo politico in seno al Cisa non debba limitarsi a liquidare fondi e delegare funzioni ma proporre progetti che affrontino le problematiche vive della gente».

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