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Attualità
Elezioni 2022

Clima e ambiente, «priorità mondiali per garantire che ci siano future generazioni»

Ad Asti anche l’attore e comico Giobbe Covatta tra i candidati di Europa Verde Sinistra italiana

Giobbe Covatta, candidato di Europa Verde Sinistra italiana e capolista al Senato in Piemonte per le prossime elezioni, è stato ospite alla Casa del Popolo insieme a Fiammetta Rosso, candidata all’uninominale e plurinominale al Senato, a Giulia Marro candidata al plurinominale alla Camera e a Davide Serafin candidato al plurinominale alla Camera, per un incontro in cui si è parlato di clima, di salari e di diritti. «Inizia qui una grande tournée – hanno scherzosamente esordito i candidati – come si addice a chi fa teatro».

Tre temi dunque, «da affrontare con la dovuta onestà e sincerità intellettuale – ha sottolineato Fiammetta Rosso – perché impattano tremendamente su tutti, ma soprattutto sulle nuove generazioni, più consapevoli ma meno tutelate». «Sono qui in Piemonte, nella mia terra, – ha scherzato Giobbe Covatta, notoriamente pugliese – a parlare di ambiente, anche se il mio lavoro è quello del comico, perché questa problematica non si risolve in Parlamento, ma solo cambiando il cuore del mondo, ricercando valori ormai persi» come l’abbandono del consumismo, l’uso di energie alternative, «o limitandoci a mantenere le condizioni climatiche di questo pianeta all’interno di range stabiliti – ha continuato Covatta – con un’urgenza, però, che non si era mai sentita prima. Se le donne della mia generazione (anni ’60), hanno cambiato il sistema di vita precedente, adesso tocca ai giovani di oggi fare una rivoluzione, quella ambientale, con la consapevolezza però di avere poco tempo perché se si fallisce non so se ci sarà una generazione successiva».

Secondo Europa Verde, clima e pianeta sono una precondizione senza la quale nessuna organizzazione sociale può sopravvivere:«È come dire – ha aggiunto Giobbe Covatta – faccio la pizza solo con il pomodoro e la mozzarella ma se non c’è un pianeta su cui vivere non si può fare nulla». Uno sforzo immane per evitare il punto di non ritorno. «Bisogna rimettere in ordine un equilibrio molto precario perché se non c’è questa condizione non può esistere nient’altro e questo è un requisito che prescinde dalle idee politiche, bisogna convincere di ciò più persone possibili – afferma – ecco perché un comico si è messo in politica, perché il mio mestiere è quello di raccontare storie divulgando così questa situazione».

Anche perché esiste ancora una sorta di negazionismo a riguardo. «Si citano la Cina, l’India, le grandi nazioni inquinanti – aggiunge Fiammetta Rosso – come a dire, risolvano prima loro, ma chi governa ha la possibilità di incidere sulle scelte anche di un singolo comune». Ci sono più livelli, quindi, che devono cooperare per salvare l’ambiente. Cambiamenti climatici che provocano l’emigrazione e aumentano, in questo modo, le disuguaglianze sociali. «Non c’è ancora lo status di “rifugiato climatico” anche se ne abbiamo sempre più bisogno – informa Giulia Marro, antropologa sociale e culturale – per dare a queste persone la possibilità di vivere e perché la migrazione ormai riguarda tutti e non è una crisi ma un fenomeno sociale che va adeguatamente regolamentato».

Infine si è toccato il tema del lavoro, strettamente connesso all’ambiente. «Diventare attivisti climatici è fondamentale, – commenta Davide Serafin – il destino di migliaia di lavoratori è correlato a ciò; già oggi il precariato si è istituzionalizzato, le paghe sono basse e il tirocinio è la modalità più frequente per sfruttare giovani risorse; se non facciamo qualcosa entro il 2030 – ha ancora detto tornando a parlare di clima – la situazione sfuggirà di mano. Non è il nucleare, che ha bisogno di molta acqua per funzionare, la soluzione». E ancora il salario minimo, il divario retributivo tra donna e uomo, il caporalato, la mancanza di ispettori «problemi che, se nella prossima legislazione non verranno messe in campo risorse e competenze necessarie, – conclude Davide Serafin – continueremo a portarci dietro».

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