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Attualità

Provincia, nel consiglio “lampo”
contestata l'incompatibilità

I lavori sono durati circa 20 minuti durante i quali il presidente Fabrizio Brignolo ha esposto e messo ai voti i pochi punti “tecnici” all’ordine del giorno. Contestata al sindaco l'incompatibilità, ha dieci giorni per decidere. Il Movimento 5 Stelle è tornato alla carica per voce del consigliere comunale Zangirolami: «Non riusciamo proprio a capire perché continui a fare melina e a prendere tempo invece di scegliere quale ruolo ricoprire…

E’ stato un Consiglio provinciale lampo quello che si è svolto ieri mattina, lunedì, il primo da quando la Provincia è stata trasformata in ente di 2° livello. Abbandonata la grande sala consiliare dove si svolgevano le assemblee fino a qualche anno fa in favore della sala Giunta, il nuovo Consiglio è durato circa 20 minuti durante i quali il presidente Fabrizio Brignolo ha esposto e messo ai voti i pochi punti “tecnici” all’ordine del giorno.

L’attesa era ovviamente rivolta alla questione dell’incompatibilità del presidente a causa del ruolo ricoperto nel CdA della Cassa di Risparmio la quale svolge il servizio di tesoreria dell’Ente. Brignolo, affiancato dal segretario generale Liva Scuncio, ha illustrato la pratica di convalida degli eletti dando atto che nessuno dei consiglieri si trova nelle condizioni di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità e inconferibilità previste dalla legge. Per se stesso il presidente ha dichiarato di non trovarsi in nessuna delle condizioni sopra citate salvo per quanto riguarda la possibile incompatibilità dovuta alle due cariche (di presidente e membro del Cda della banca) «sulle quali – ha poi detto – è necessario effettuare un approfondimento».

Così, convalidando l’elezione dei consiglieri Vincenzo Calvo, Flavio Pesce, Marco Gabusi, Paolo Lanfranco, Fabio Carosso, Angela Quaglia, Luca Quaglia, Barbara Baino, Francesco Marengo e Cristiano Massaia, il consiglio provinciale ha “formalmente” contestato a Brignolo la questione della possibile incompatibilità. Per il neo presidente sono quindi scattati i canonici 10 giorni di tempo “per formulare osservazioni o per eliminare le cause di incompatibilità eventualmente sussistenti”. Sull’argomento, in ogni caso, non si è aperto alcun dibattito tra i consiglieri che hanno approvato all’unanimità la pratica all’ordine del giorno.

Il Movimento 5 Stelle, che aveva presentato formale diffida ai consiglieri provinciali e al presidente sul caso della possibile incompatibilità, è tornato alla carica per voce del consigliere comunale Zangirolami: «Non riusciamo proprio a capire perché continui a fare melina e a prendere tempo invece di scegliere quale ruolo ricoprire. Va bene, la legge gli riconosce 10 giorni per le sue osservazioni ma ne ha già avuti 20 da quando è stato nominato. A questo punto è molto probabile che faremo ricorso in tribunale».
«Cominciamo un lavoro non semplice che per certi versi è una sfida doppiamente impegnativa – ha invece commentato Brignolo in apertura dei lavori – Ma teniamo ben chiaro che tutto l’ente provinciale ha al suo interno grandi potenzialità e professionalità utili alla cittadinanza».

Come indicato dall’apposita circolare ministeriale, il neo presidente non ha dovuto fare il giuramento previsto dal conferimento dell’incarico perché ha già effettuato analoga dichiarazione dopo la nomina a sindaco di Asti mentre si è aperta una marginale questione sulle deleghe assegnate ai consiglieri. Sostanzialmente è stata evidenziata la mancanza di uno Statuto che regolamenti la distribuzione degli incarichi ma Brignolo ha spiegato che le deleghe ai consiglieri sono state conferite per dar loro modo di mettersi al lavoro nei rispettivi settori «considerando che non si tratta di vere e proprie deleghe assessorili ma necessarie per istruire le relazioni con gli uffici senza la possibilità di sottoscrivere atti».

Dopo l’approvazione del nuovo Statuto e del Regolamento del Consiglio provinciale le deleghe saranno perfezionate (tutto deve avvenire entro il 31 dicembre). Nel frattempo è stata nominata l’apposita commissione che si occuperà di cambiare l’attuale Statuto provinciale. Ne fanno parte i consiglieri Baino, Marengo, Massaia, A. Quaglia e Calvo.

Riccardo Santagati

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