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In Valle sindaci pronti per il terzo mandato
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In Valle sindaci pronti per il terzo mandato

Il terzo mandato per i sindaci dei comuni inferiori ai 3000 abitanti è una realtà. Viene dato in effetti per scontato a seguito dell'approvazione del Ddl Delrio al Senato, lo scorso giovedì,

Il terzo mandato per i sindaci dei comuni inferiori ai 3000 abitanti è una realtà. Viene dato in effetti per scontato a seguito dell'approvazione del Ddl Delrio al Senato, lo scorso giovedì, sebbene la votazione alla Camera sia fissata per il 7 aprile (decisamente, secondo quanto ci sembra di capire dalla maggior parte dei commentatori, lo scoglio più arduo è alle spalle). La novità cambia le carte in tavola anche nei comuni dell'Unione Collinare Vigne&Vini, dei quali ben 4 hanno primi cittadini uscenti al termine del loro secondo mandato, che ora sarebbero nelle condizioni di ricandidarsi alle amministrative, previste per domenica 25 maggio. Altra variante significativa il numero dei consiglieri, riportati a 10, tra cui verrebbero nominati 2 assessori, oltre al sindaco.

Il primo a rompere gli indugi su una campagna elettorale ormai imminente è il primo cittadino di Maranzana Marco Lorenzo Patetta: «Mi ricandido come sindaco con un gruppo ormai rodato ed affiatato, radicato sul territorio non solo in quanto vi risiede, ma perché qui ha le sue radici, le sue origini, i suoi interessi affettivi, culturali e professionali». Si riservano per il momento di valutare la situazione, prima di comunicare il proprio proposito, sia il sindaco di Fontanile, Alberto Pesce -? anche presidente dell'Unione Collinare Vigne&Vini -? che quello di Vaglio Serra, Cristiano Fornaro. Mentre più possibilista è Massimiliano Caruso di Castelletto Molina: «Questa settimana incontrerò il gruppo dell'amministrazione uscente e se ci sarà la possibilità di dare continuità in questo modo, lo faremo volentieri. Certo, il fatto che la conferma arrivi con così poco anticipo rispetto alla presentazione della lista obbliga a una riflessione in più».

Il numero di consiglieri influenza infatti il numero di persone che devono essere candidate da ciascuna lista. Patetta, da membro del direttivo dell'Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia, aggiunge anche una nota a margine: «Aumentando nuovamente il numero dei consiglieri e ripristinando le giunte per i comuni sotto i 1000 abitanti si sana la vera e propria ferita democratica che era stata compiuta nel 2011 quando, in conferenza stampa, l'allora ministro Calderoli annunciò il taglio di 54 mila poltrone, dimenticando il ruolo di sostanziale volontariato svolto dai consiglieri comunali dei piccoli comuni. Non si venga a parlare di aumento dei costi della politica: l'insieme di tutti i consiglieri comunali delle centinaia di comuni sotto i 5000 abitanti della Regione Piemonte, anche nell'eventualità che percepiscano il gettone di presenza senza rinunciarvi, costa quanto un paio di commissari di una qualsivoglia authority».

Fulvio Gatti

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