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Cocconato: centenario di fondazione dell’Osteria della Pompa e 70° anniversario dei Disceples Escoffier International

Cucina ed enogastronomia sono stati al centro dell’evento

Cucina ed enogastronomia sono stati al centro dell’evento organizzato per celebrare il centenario di fondazione dell’Osteria della Pompa e del 70° anniversario dei Disceples Escoffier International. I bambini sono stati protagonisti di un laboratorio culinario diretto dallo chef Anna Blasco, mentre i genitori hanno partecipato all’incontro sulle tematiche della nutrizione salutare. Nel pomeriggio la visita guidata al paese per conoscere dove si trovavano le antiche locande di Cocconato, segnalate con gigantografie. Quindi la visita all’Osteria della Pompa, sede storica dello chef Silvestro Cavallito, e degustazione dei prodotti tipici e ricette del maestro Auguste Escoffier e del suo discepolo cocconatese.

Momento clou è stato l’incontro divulgativo sulla fervente attività culinaria locale. Claudio Barisone, presidente nazionale dei Discepoli di Escoffier, ha illustrato l’innovativo progetto interattivo“Coltiviamo futuro”, rivolto alle scuole, per educare i giovanissimi a mangiare a km 0. E’ seguita la presentazione del libro “I menù ritrovati di A. Escoffier e Silvestro Cavallito” edito dall’associazione Discepoli di Escoffier Piemonte e Valle d’Aosta e curato da Claudio Barisone ed Hellen Scolisi; i documenti originali ritrovati saranno poi esposti nei locali del Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, in via Vittorio Veneto. L’incontro è proseguito con l’intervento di Franco Zampicinini che ha sinteticamente ripercorso la storia della gastronomia e dei prodotti tipici cocconatesi dal Settecento ai giorni nostri.

«Una ricca serie di lettere del Sei e Settecento conservate nell’Archivio storico comunale – ha spiegato lo studioso – evidenziano come vino, robiole, tartufi ed altri prodotti venissero frequentemente inviati dagli amministratori locali a nobili, autorità e funzionari, per ottenere privilegi e favori. Con qualche botte di buon vino vengono perfino evitate tassazioni e alloggiamenti militari. Nel 1665 un dono di “bella frutta” viene fatto al governatore di Verrua, mentre l’abate di Vercelli è omaggiato di 40 robiole e di trifole. L’anno successivo, cinquanta dozzine di robiole sono regalate all’imperatrice Margherita d’Austria durante una sua sosta ad Acqui, nel corso di un viaggio nell’Alto Monferrato. Del vino è inviato nel 1669 a Gabriele di Savoia, per evitare l’alloggiamento di militari nel paese. Ancora le robiole sono il dono fatto nel 1676 al procuratore Belletti, contattato per una causa».

Il relatore ha poi ricordato che in un atto di lite del 1654 è citata una una trattoria a Tuffo, mentre negli “Atti di sottomissione degli osti” datati fra il 1818 e il 1833, sono citate cinque osterie: della Papera in contrada Piazza, dell’Angelo in contrada del Mercato Vecchio, del Cappel Verde in Piazzetta, della Papera in regione Ajrali, dell’Angelo nella borgata Maroero. Poca doveva essere la fantasia nella scelta dei nomi, visto che su cinque casi, ci sono ben due omonimie. Il ristorante Cannon d’Oro, attestato già nel 1834 è l’unico tuttora in attività dei molti esercizi pubblici aperti nel corso dei secoli passati. Negli anni Venti del Novecento vi erano in paese ben 17 tra ristoranti, locande e trattorie, favorite anche dal fiorente mercato settimanale.

A conclusione dell’incontro sono stati consegnati i riconoscimenti ai ristoratori storici di Cocconato Paolo Tortia proprietario del Cannon d’Oro, e i fratelli Renato e Franco Corsino per tanti anni gestori del ristorante Regina. 

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