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Cocconato: il ricordo del partigiano ucciso Angelo Fasoglio

Presso la lapide di Lauriano, alla presenza delle autorità e dei parenti, è avvenuta la commemorazione del ventenne fucilato dai fascisti
Su iniziativa dell’associazione culturale Pietra Cagnola e in collaborazione con l’ANPI e l’Istituto storico per la Resistenza di Asti (presente con lo storico Mario Renosio) è stato ricordato il partigiano-ragazzo Angelo Fasoglio (Cesarino). Presso la lapide di Lauriano, alla presenza delle autorità, del fratello Luciano e della nipote Paola (foto) è avvenuta la commemorazione del ventenne fucilato dai fascisti.

Nato a Cocconato il 28 agosto 1925, aveva aderito giovanissimo al movimento partigiano entrando nelle file della II Brigata Monferrato. Il 29 marzo 1945 con il suo reparto al rientro da una postazione di osservazione sulle colline torinesi, si era fermato a pranzare in una locanda di Lauriano dove (probabilmente a seguito della segnalazione di una spia) venne sorpreso da una squadra di fascisti e tedeschi e immediatamente fucilato.

Per il suo coraggio gli venne concessa, su proposta del Comando della Divisione Monferrato, la medaglia di bronzo al valor militare; il Comune di Lauriano pose in suo ricordo una lapide sul muro dove fu fucilato Cesarino.

Nel pomeriggio nel salone comunale è stato presentato il libro “La collina si tinse di rosso” di Carlo Bosco, sulla strage nazifascista di Cascina Baudina di Berzano San Pietro, una delle più terribili del conflitto, avvenuta il 15 marzo 1945 con la fucilazione di 7 civili (tra cui un ragazzo) e un carabiniere; Angelo Finiguerra ha letto alcuni brani significativi del volume.

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