Il giorno di ferragosto la messa solenne per l’Assunta è stata officiata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Consolazione, anziché come tradizione al santuario della Madonna delle Grazie (foto), ancora chiuso al culto. Nell’agosto 2015 infatti un incendio, di cui non si sono mai scoperte le cause, aveva completamente distrutto il seicentesco altare maggiore, costituito da una struttura ricca di vari elementi scolpiti, arricchito da puttini, angioletti, capitelli con al centro la pala raffigurante la Madonna delle Grazie.
A distanza di otto anni da quel tragico fatto, dopo un primo intervento di pulizia delle pareti e di verifica delle condizioni strutturali, il progetto di restauro si è arenato per mancanza di fondi. Al posto dell’altare distrutto potrebbe essere collocato l’affresco del XV secolo, rinvenuto nei lavori del 2006: conservato solo in parte, raffigura Sant’Antonio Abate e San Sebastiano fra la Vergine, della quale rimane solo un lembo di vestito. Viste le condizioni in cui si presentava il prezioso affresco, fu sottoposto allo stacco per tutto lo spessore dell’intonaco e di fissato su supporto metallico.
Di costruzione probabilmente antecedente al XVI secolo, il piccolo santuario venne eretto per «racchiudervi un pilone votivo, portante dipinta a fresco l’immagine della Vergine, incoronata di diadema regale dal Padre Celeste e raccogliente sotto il manto, sostenuto aperto da angeli, varie figure di supplicanti». Narra la tradizione che volendo i borghigiani edificare la chiesa su di un vicino colle, sembrandone più adatta l’ubicazione, trovassero ogni mattina disfatto il lavoro del precedente giorno, e il materiale trasportato a valle, e ritenendo questo fatto una indicazione divina, scelsero quel luogo per la costruzione.
L’edificio, a unica navata, ha uno sviluppo laterale parallelo alla strada, con facciata esposta sul piazzale, ombreggiato da tigli americani. La copertura è a due falde e, in corrispondenza dell’abside, emerge un cupolino. Sul lato destro dell’edificio si eleva il campanile. L’aula è a pianta rettangolare con presbiterio rialzato. le pareti della chiesa erano tappezzate di circa 230 ex voto figurati, databili fra il XVII e il XIX secolo; attualmente sono conservati presso la canonica della parrocchia di Cocconato, in attesa di restauro.