Si concludono nel fine settimana gli appuntamenti con il medioevo. Sabato 27 settembre nel cortile del Collegio si terrà, dalle 19, “Aspettando il Palio”: la cena sarà preceduta dal corteo storico con partenza alle 19 da piazza Cavour e arrivo al cortile del Collegio per la presentazione dei nobili e delle loro casate. Durante la serata spettacolo di giocolieri e di fuoco, dei Fulet d’la Marga, degli sbandieratori di Ferrere. Il costo della cena è di 23 euro, prenotazione obbligatoria con pagamento all’ufficio turistica (tel. 0141 600076).
Domenica sarà il giorno dell’attesissimo 56esimo Palio: si contenderanno il drappo dei Radicati i borghi Brina (colori bianco-rosso), Tuffo (giallo-blu), Torre (rosso-giallo), Airali (rosso-blu), Colline Magre (giallo-verde), Principato di Moransengo (rosa-azzurro) e Cortile (arancio-nero), che torna dopo oltre cinquant’anni (uniche presenze nel 1970 e 1972). Assente il borgo San Carlo.
L’intensa giornata inizierà alle 10 da piazza Giordano, quando partirà il corteo storico che raggiungerà la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Consolazione per la messa, durante la quale il parroco, don Daniele Varoli, benedirà i gonfaloni dei borghi e le cavezze. Attorno alle 14 prenderà il via il pregevole corteo storico con circa 500 figuranti in costumi d’epoca a rappresentare momenti ed episodi di storia cocconatese dell’epoca medievale. Cavalieri, dame, scudieri, armigeri, popolani, sbandieratori seguiranno il carroccio del Comune attraverso le vie del paese. La sfilata partirà da via Vittorio Veneto e percorrerà piazza Cavour, corso Pinin Giachino, via Giustinito, via Garibaldi, piazza Statuto, via Roma, via Mazzini e terminerà in piazza Giordano.
Al termine del corteo si darà inizio alla corsa (suddivisa in due batterie di qualificazione, una di recupero e la finale con 5 asinelli al via), disputata su un percorso naturale, ricoperto di segatura per proteggere gli animali. Da piazza Giordano in salita si arriverà alla centrale piazza Cavour e di qui, attraverso lo stretto budello di via Alfieri si torna, in discesa, alla zona di partenza. La corsa è suddivisa in due batterie di qualificazione, una di recupero e la finale. Al vincitore andrà il Palio, all’ultimo arrivato la saracca (acciuga), che diventa occasione di far festa l’anno dopo, nella speranza che la sorte la affidi ad un altro borgo. Gli asini non sono cavalcati, ma semplicemente incitati alla corsa da sei palafrenieri per ciascuna compagine.
La corsa si annuncia combattuta ed è impossibile fare previsioni su chi riuscirà a strappare il drappo alle Colline Magre, vincitrici lo scorso anno.