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Maurizio Rasero nell'aula del consiglio
Attualità
Il progetto

Collegamento Sud/Ovest, Rasero annuncia l’imminente Consiglio che indicherà all’Anas il tracciato

Rispondendo a un’interpellanza dell’opposizione annuncia che si valuterà di spostare il tragitto definitivo per non danneggiare gli agricoltori e di creare un secondo raccordo, magari con strada Falletti

Dopo un anno di relativa “calma piatta”, il futuro collegamento sud/ovest di Asti riaccende il dibattito politico. Il progetto del CASO, mini-tangenziale o pseudo circonvallazione, a seconda di come lo si consideri, non è stato abbandonato, ma nel giro di qualche settimana arriverà in Consiglio per un passaggio formale prima di essere consegnato all’Anas. Ma quale tipo di pratica sarà votata? A risolvere in parte il mistero è stato il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, durante l’ultimo Consiglio rispondendo all’ennesima interpellanza sottoscritta da tutti gli esponenti dell’opposizione.

Un’interpellanza di quattro pagine, che il sindaco ha detto di non aver letto «perché la discussione ci sarà fra qualche settimana» e quindi in quel momento potrà esserci un dibattito più articolato anche sulle considerazioni inserite nel documento della minoranza. Da quanto è emerso in aula, il CASO che si immagina Rasero è molto simile a strada Laverdina, il collegamento tra via Fregoli e corso Ivrea a ridosso della Torretta. «Un collegamento non invasivo – precisa il sindaco – La pratica, invece, sarà di indirizzo con la quale il Consiglio sceglierà un percorso tra i cinque proposti dall’Anas. Cinque, che in realtà si sono ridotti a due. Noi diremo all’Anas di iniziare le verifiche, pagare fior di professionisti per darci tutti gli elementi sulla nostra proposta e di accertare se il percorso sia possibile o no».

Rasero ha anche spiegato che, nel corso del tempo, ha avuto confronti con gli agricoltori residenti nella zona degli orti di corso Alba e con la Coldiretti. Entrambi avevano sollevato dubbi e preoccupazioni sull’ipotetico tracciato giallo che, prevede, tra le altre opere, un viadotto lungo 430 metri che porta la strada alla collina di Vallarone dove inizia un tunnel, lungo 1.525 metri circa, che supera Valle San Pietro e Borgomale fino ad una rotonda sulla Sp 8 di corso Alba. «Nel dare l’indirizzo del percorso – osserva Rasero – cercheremo di inserire una serie di ragionamenti emersi negli ultimi incontri rispetto a quelli organizzati nel quartiere. Gli agricoltori hanno fatto presente che il tracciato giallo taglierebbe a metà molte giornate di campi impedendone la coltivazione e quindi chiederemo se quel tragitto possa essere spostato vicino ai campi dove una volta c’era una cava. Chiederemo se sia evitabile la costruzione di ponti alti 22 metri, magari di prevedere un collegamento sulla città tra il tracciato stesso e il tratto finale nella zona dell’OBI, ad esempio immaginare un innesto su strada Falletti».

Insomma un progetto fluido, in divenire e su cui Anas avrà modo di esprimere giudizi o suggerimenti. Ma la risposta del sindaco non è piaciuta granché alla consigliera di minoranza Vittoria Briccarello (Uniti si può). «Spiace che il sindaco non abbia letto l’interpellanza perché, tanto per iniziare, nel testo usiamo la parola “tangenziale” (termine mai adoperato da Rasero ndr). Poi perché nel nostro documento sono riportati dati che abbiamo reperito grazie al professor Ratti, insegnanti al MIT di Boston e al Politecnico, con un’analisi dei flussi di traffico ottenuti dagli esperti, in primo luogo da Ratti stesso, poi dai professionisti di Boston e del Politecnico».

In sintesi le tecnologie usate dal team di Ratti, attraverso il tracciamento dei telefonini di passaggio lungo la direttrice interessata dal CASO, hanno dimostrato che il flusso di traffico si attesterebbe intorno ai 300/400 veicoli l’ora (nei momenti di punta) rispetto ai 3.000 delle stime iniziali. In aggiunta Briccarello ha riportato i dati Istat che prevedono una riduzione di auto legata alla denatalità e all’andamento demografico della popolazione. Infine il dubbio più importante, quello sulla copertura finanziaria dell’opera che oggi non ci sarebbe.

Stando al contratto di programma siglato tra Governo e Anas, approvato dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), sono stati stanziati 104 milioni di euro per l’infrastruttura. Soldi che si sommano ai precedenti 40 milioni già finanziati dalla Regione. Basteranno? Sono soldi già vincolati? Tutte domande che saranno riproposte nel dibatto sul CASO annunciato dal sindaco Rasero.

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