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Galvagno e Bovino
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Commercio, si valuta lo “spacchettamento” della delega e l’ingresso in Giunta di Galvagno

Ad Asti si attende la decisione del sindaco Rasero per il “dopo Bovino”. L’ipotesi che si rincorre è quella di suddividere le deleghe tra Galvagno e Giacomini

Dovrebbe essere sciolto oggi il nodo della ridistribuzione delle deleghe in Giunta che si è creato dopo l’esclusione dell’ex assessore Mario Bovino. A quest’ultimo, esponente di spicco di Forza Italia e alle ultime elezioni il più votato tra gli azzurri, Rasero aveva ritirato le deleghe al Commercio, Personale e Decoro. Deleghe che Forza Italia, soprattutto sul Commercio, rivendica e che potrebbe riottenere, stando ad alcune voci, con una sorta di “spacchettamento”: parte delle competenze del Commercio dovrebbero essere affidate al nuovo assessore e parte ridistribuite.

Anche su questo è stato incentrato il confronto che si è svolto ieri tra Forza Italia e il sindaco Rasero e nel seguente direttivo provinciale. Di certo la delega al Commercio è quella che, nel giro di Forza Italia, c’è chi arriva a definire «un bel cadeau». Questo perché, chiunque sarà l’assessore al Commercio, dovrà avere a che fare molto da vicino con la Confcommercio e con il suo presidente, Aldo Pia, suocero dell’ex assessore Bovino e diventato, di fatto, uno dei principali, se non il primo, antagonista politico dell’attuale sindaco.

«È vero che la Confcommercio è presieduta dal suocero di Bovino, ma sono sicuro che, per il bene della città, non verrà meno la collaborazione tra le parti – osserva il coordinatore provinciale di Forza Italia, Marco Galvagno – Capisco le volontà del sindaco di arrivare a una soluzione sulle deleghe, ma questa è anche un’occasione per fare il punto della situazione e vedere se bisogna correggere la rotta». E ancora: «La delega al Commercio – ricorda Galvagno – l’avevamo chiesta perché strategica e cucita anche sulle competenze dell’ex assessore Bovino, ma se ci fosse confermata, come immaginiamo, continueremo a svolgere il nostro impegno per la città».

In quanto al nome che potrebbe entrare in Giunta, è proprio quello di Marco Galvagno a essere il più papabile, salvo decisioni diverse del sindaco. Su questo Galvagno non si sbottona, ma sembra che l’altro possibile candidato, Piero Ferrero, con alle spalle una precedente, seppur breve, esperienza in Giunta negli ultimi 6 mesi del primo mandato di Rasero, abbia meno chance di tornare in assessorato.

Se lo spacchettamento delle deleghe fosse confermato toccherebbe all’assessore Luigi Giacomini (Fratelli d’Italia) subentrare su alcune competenze lasciate da Bovino, quelle più legate alla polizia municipale. Se così fosse, il posto lasciato da Galvagno in Consiglio sarebbe preso dal primo degli esclusi, Pasquale Demetrio.

Sul fronte della politica, in merito alla vicenda delle elezioni provinciali del 2022 oggetto dell’esposto in Procura di Bovino, è la capogruppo del Pd Maria Ferlisi a evidenziare che «questa vicenda è l’ultimo capitolo di una lunga serie di tensioni e conflitti interni al centrodestra astigiano, che ormai sembrano essersi trasformati in una guerra personale combattuta sulla pelle delle istituzioni e della comunità. A quanto sembra, l’origine di tutto è un dissidio interno al centrodestra stesso, tra il sindaco Rasero e altri esponenti della sua stessa coalizione. Ciò evidenzia un clima politico avvelenato».

Per il Pd, «Asti e il territorio provinciale non possono più permettersi di essere ostaggio di simili dinamiche: da anni assistiamo a un continuo stillicidio di accuse, contrapposizioni e giochi di potere che distolgono l’attenzione dalle vere priorità della comunità: il miglioramento dei servizi per i cittadini, la lotta alle disuguaglianze, il rilancio economico e sociale del territorio. Asti merita amministratori che lavorino insieme, con serietà e responsabilità, per il bene comune, non attori impegnati in un “duello rusticano” che danneggia ulteriormente il nostro territorio».

[nella foto Marco Galvagno e l’ex assessore Mario Bovino]

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