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Vigneti del Monferrato
Attualità

Con Grignolino e Dolcetto il Monferrato diventa veramente autentico

La scelta per questo itinerario è abbastanza semplice!…parliamo infatti dell’Enoteca Regionale del Monferrato di Casale Monferrato, della Bottega del Grignolino di Portacomaro e dell’Enoteca Regionale di Ovada

Con Grignolino e Dolcetto alla scoperta del Monferrato

Oggi il Consorzio Sistema Monferrato vi racconta un percorso a metà strada tra la storia e il buon vino, tra tradizione e futuro. La scelta per questo itinerario è abbastanza semplice!…parliamo infatti dell’Enoteca Regionale del Monferrato di Casale Monferrato, della Bottega del Grignolino di Portacomaro e dell’Enoteca Regionale di Ovada.

Una scelta dovuta, per due motivi. Portacomaro e Casale Monferrato sono il simbolo del Grignolino e quindi del vino simbolo e filo conduttore di Golosaria che si svolgerà in Monferrato il 30 e 31 marzo. Ovada è invece stata scelta perchè proprio il 2019 sarà l’anno del Dolcetto, un anno ricco di appuntamenti dove questo vino, troppo spesso non valorizzato a dovere, diventerà l’alfiere del Piemonte nel mondo.

Portacomaro: Bottega  del Grignolino

Partiamo quindi da Portacomaro dove l’Antico Torrione, sede storica della Bottega del Grignolino, dopo una ristrutturazione conservativa durata oltre 6 anni, nel 2018 ha riaperto con un un’enoteca-ristorante che sta incontrando il successo di un pubblico giovane alla ricerca della semplicità nel piatto e dell’eleganza del vino.
I locali sono del ‘400, disposti su 3 livelli, da non perdere l’antico “crutin” in tufo e la terrazza panoramica per gli aperitivi in primavera. A gestire i locali l’Associazione Produttori Bottega del Grignolino ha chiamato Marco Baggi, storico titolare della Locanda Astesana di Asti. I vini proposti sono esclusivamente quelli degli associati, i produttori di Grignolino d’Asti e del Monferrato Casalese.

Casale: il Castello dei Paleologi

Ci spostiamo poi a Casale Monferrato, sulla piazza principale, ed entriamo nel Castello dei Paleologi, struttura militare del XIV e ora quasi totalmente recuperata.
Grandi sale per eventi e mostre internazionali, ma soprattutto sede della rinata Enoteca Regionale che da alcuni anni ha lasciato Palazzo Callori a Vignale Monferrato per riaprire grazie all’entusiasmo di nuovi gestori con una forte propensione all’accoglienza del turista. Due i consigli che ci sentiamo di fare. Un pranzo o una cena al tavolo dell’amicizia, tavolata posta al centro del locale che può contare fino a venti posti e che ti permetterà di fare nuove conoscenze e amicizie. Il vino suggerito è indubbiamente la selezione di Grignolino invecchiato, forse qualcosa in più di un felice esperimento.

Ovada: Palazzo Delfino

Ci spostiamo ora di 60 km e arriviamo ad Ovada. Qui i consigli sono molti; si respira l’aria del mare, la Liguria è ad un passo.
Lo si capisce dalla cadenza del parlare, dai modi di dire, dalle stradine strette del centro che tanto ricordano Genova. Le trattorie propongono piatti di una terra di mezzo, nei menù passiamo dal pesto alle carni piemontesi.
La nostra sosta è a Palazzo Delfino, sede anche del Municipio. L’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato racchiude al suo interno più di sessanta aziende e venti Comuni del territorio riconosciuto dal disciplinare della DOC e DOCG del Dolcetto di Ovada. Un locale iper moderno con un bancone centrale dove fare nuove amicizie diventa un must!

Dolcetto vino dell’anno

Una base associativa forte e rappresentativa delle aziende più conosciute e rinomate di quest’area del Monferrato. Il Dolcetto, vino dell’anno per la Regione piemonte, è un vino storico con le prime denominazioni di origine certificate nel 1972.
Lo scorso anno in Piemonte sono stati quasi 4000 gli ettari coltivati a Dolcetto per la produzione delle dodici denominazioni d’origine, tra cui proprio quello di Ovada.
La storicità del Dolcetto e il legame con tradizione enoica piemontese sono confermati da molti documenti: in quelli più antichi, del XVI e XVII secolo, il vino viene indicato come coltura tradizionale del Piemonte meridionale e della Liguria Occidentale.

Andrea Cerrato

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