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Attualità

Confronto Brignolo – Morgando:
si è deciso di non decidere

Ognuno rimane sulle proprie posizioni e tutto è rimandato dopo il voto di domenica prossima. E' sempre più probabile che il caso venga portato davanti ad una commissione di garanzia che dovrà analizzare la questione e trovare una soluzione in tempi comunque ragionevoli. Il Pd di Asti risponde al caso Brignolo compatto ma le correnti interne ci sono e potrebbero non faciliare il compito della segreteria provinciale e regionale. I consiglieri comunali che hanno fatto quadrato intorno al sindaco saranno chiamati a dare spiegazioni

Il Partito Democratico di Asti si presenterà alle elezioni senza aver risolto il pasticciaccio – squisitamente politico – che vede contrapposto il sindaco Fabrizio Brignolo ai vertici provinciali e regionali dopo la nomina dello stesso nel CdA della Cassa di Risparmio di Asti. Questa mattina il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando è venuto in città nel tentativo di far cambiare idea al sindaco. A cose fatte si è trattato di un viaggio che non ha portato ai risultati sperati perché sia Brignolo che il partito sono rimasti esattamente sulle stesse posizioni espresse nei giorni scorsi. Al confronto tra Morgando e Brignolo hanno partecipato anche Francesca Ferraris, segretario provinciale, e Carlo Gentile, segretario cittadino. Il confronto è stato sereno ma schietto e tutto quello che doveva essere detto è stato detto per quanto, alla fine, la missione di Morgando sembra destinata ad essere rimandata dopo il voto.

Non riuscendo a venire fuori dallo stallo in cui si sono messi sia il Pd che Brignolo potrebbero passare la patata bollente ad una Commissione di garanzia (organo regionale), una sorta di assemblea "di saggi" che dovrà analizzare il problema e decidere se e come risolverlo. In merito è atteso per le prossime ore un comunicato stampa del segretario regionale che dovrebbe chiarire come intende procedere nell'affrontare il caso astigiano.
"Nessuno del coordinamento Provinciale ha chiesto le dimissioni di Brignolo da sindaco – spiega Ferraris – ma adesso il nostro obiettivo comune è lavorare, insieme, in vista delle elezioni. Il Partito Democratico non ha cambiato idea perché la questione, tutta di natura politica, dovrà essere risolta affinché si faccia anche chiarezza nei rapporti tra amministratori e partito".

Carlo Gentile commenta l'incontro in maniera serena. "C'è stato un primo incontro tra i due dopo essersi parlati solo tramite i giornali. I tempi non sono ancora maturi per la risoluzione ma si è iniziato un percorso che, a breve, porterà a dei risultati. Io sono tra quelli che si è detto fin da subito contrario alla presenza di Brignolo nel Cda della Banca ma è impensabile risolvere la questione da un giorno all'altro senza un confronto tra più livelli del partito". Il Pd astigiano potrebbe sfruttare il caso Brignolo anche per fare una volta per tutte luce sulle correnti interne che si sono venute a creare tra renziani e bersaniani durante la campagna delle primarie.

I primi, che hanno nel consigliere Angela Motta il proprio punto di riferimento, si auspicavano una ventata di cambiamento, soprattutto a livello nazionale, che non c'è stata. I secondi, che ad Asti vedono l'onorevole Massimo Fiorio come guida indiscussa, sono più numerosi e molto più vicini alle linee dettate della segreteria nazionale di Bersani. In mezzo c'è il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo la cui decisione di entrare nel Cda della banca è arrivata pochi giorni dopo le dichiarazioni di Bersani sulla necessità di non associare i politici del pd ai consigli di amministrazione delle banche e dopo lo scoppio del caso MPS. A rendere il pasticciaccio ancora più complesso è stata la scelta di quasi tutti i consiglieri comunali del Pd (a parte due) di fare quadrato intorno al primo cittadino difendendo e giustificando l'opportunità che gli è stata concessa di entrare in banca a rappresentare le esigenze della città.

Gli stessi consiglieri potrebbero presto essere chiamati ad una sorta di confronto con la segreteria provinciale per capire se intendono rispettare le linee guida del partito o fare scelte in autonomia, cosa che potrebbe destabilizzare i già delicati rapporti tra Pd e Comune. "Oggi abbiamo dimostrato di esserci come partito e di volere risolvere la questione Brignolo in modo condiviso con la segreteria regionale al fine di dare una risposta concreta a chi parla di spaccature o dualismo di pensiero all'interno del Pd astigiano" replica Francesca Ferraris rivolgendosi non tanto ai detrattori esterni ma, soprattutto, a quelli interni al partito. La legge non vieta al sindaco di rimanere nel Cda della banca ma fino a che punto è disposto ad arrivare se la frattura con il Pd non dovesse essere sanata? La missione del segretario provinciale è di tenere compatto il gruppo (pur nella diversità di vedute sui singoli problemi) ma è anche quella di difendere il lavoro fatto fino ad oggi senza guardare in faccia nessuno.

Riccardo Santagati
twitter: @riccardosantaga

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