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Conservare la salute adottando un’alimentazione sana e variegata e svolgendo una moderata attività fisica

Posti esauriti all’Aula Magna di Astiss per il terzo incontro di Fondazione Astigiana per la Salute con UTEA

Le malattie incombono ma c’è una buona notizia: la salute si può conservare adottando stili di vita corretti. Un’alimentazione sana e variegata e una moderata attività fisica sono i nostri primi alleati. Il messaggio è stato ribadito a più voci dai primari del Dipartimento di Medicina dell’Asl AT chiamati a raccolta dalla Fondazione Astigiana per la Salute del Territorio e dall’Utea, sabato 29 marzo al Polo Universitario Rita Levi Montalcini.

L’aula magna era gremita di pubblico di tutte le età (inclusi studenti del Liceo Artistico Benedetto Alfieri) a testimoniare quanto l’occasione fosse davvero speciale. Gli specialisti coordinati dal direttore del Dipartimento, il cardiologo Marco Scaglione, hanno proposto “pillole” di informazioni, rapide ed efficaci, su malattie a grande diffusione e impatto sociale. A intervallare le relazioni, le domande dei medici di famiglia Paolo Aubert e Daniele Pelissero e i numerosi quesiti del pubblico.

Grande la soddisfazione della presidente della Fondazione, Luisa Amalberto, che ha ricordato l’impegno del sodalizio per dotare il Cardinal Massaia <l’Ospedale di Tutti delle strumentazioni necessarie a garantire prestazioni di livello sempre più elevato> e per questo ha invitato gli astigiani . In sintesi gli interventi dei relatori. La fisiatra Giovanna Lombardi, direttore della Struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitazione, ha spiegato il modus operandi del team multidisciplinare che opera in ospedale e a domicilio. In base ai livelli di disabilità e relative priorità indicate dalle norme regionali, viene costruito e concordato con il paziente un “progetto individuale” finalizzato al massimo recupero possibile.

I tempi d’attesa per i casi a maggiore gravità sono di 8 giorni, per quelli a minore gravità vanno da 12 a 30 giorni (in linea con i range regionali). Nei casi di disabilità cronica su pazienti stabilizzati, che non possono migliorare ma solo mantenere status, la presa in carico ha tempistiche maggiori che rientrano nello standard previsto dalla Regione. Il primario della Cardiologia, Marco Scaglione, ha fatto il punto sull’infarto partendo dall’esame dei principali fattori di rischio – tra cui Colesterolo LDL, ipertensione, fumo – e mostrando, grafici alla mano, quanto l’incidenza cambi in base all’età e al sesso.

Quando una coronaria si ostruisce, il tempo d’azione e fondamentale per salvare una vita e ridurre al minimo i danni: <l’ultimo rapporto di Agenas ha assegnato alla Cardiologia dell’Asl AT il primato in Piemonte (e il nono posto in Italia) per velocità d’intervento>, ha ricordato Scaglione. L’equipe astigiana è tra le poche in Italia ad eseguire interventi di alta complessità sia negli adulti che nei bambini e ancor più in pazienti affetti da cardiopatie congenite. Collabora, infatti, con l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, il Gaslini di Genova, il Sant’Orsola di Bologna e il Meyer di Firenze.

E’ sede di formazione per specializzandi inviati da prestigiose Università italiane ed estere. E’ Centro di Alta Specializzazione e di riferimento piemontese per l’Elettrofisiologia interventistica e l’Aritmologia. Allarmanti i dati sull’incremento dei casi di Diabete in Italia e nel mondo, non solo tra gli adulti ma anche i giovani sotto i 25 anni e i bambini sotto i 10 anni. L’alert è stato lanciato dalla dottoressa Elena Repet, direttore facente funzioni della struttura complessa di Diabetologia e Malattie Metaboliche. A livello nazionale si stima che la popolazione interessata sia di 4 milioni (pari a 1 cittadino ogni 15) con 1 milione di casi non diagnosticato.

Nell’arco di 20 anni la popolazione interessata in Piemonte è salita dal 3,2% al 7,1%. Pesantissime le conseguenze per la salute: il diabete è infatti la prima causa di malattie cardiovascolari, renali, degli occhi e degli arti inferiori. , ha sottolineato la dottoressa Repetti richiamando l’importanza di un’azione sinergica, tra pubblico e privato, per la difesa della salute. Meno zuccheri nell’industria alimentare, città più verdi per favorire il benessere. Anche l’ipertensione arteriosa va tenuta strettamente sotto controllo. In Italia ne soffrono circa 16 milioni di persone, 1 malato su 3 non sa di esserlo e solo 1 su 4 è in terapia. , ha segnalato il dottor Piero Riva, direttore della struttura complessa di Medicina Interna. Aterosclerosi, aumento di ictus cerebrali, danni oculari, infarto, insufficienza e scompenso cardiaco e insufficienza renale sono collegati all’ipertensione. Anche in questo caso molto si può fare con un corretto stile di vita e seguendo i consigli dei medici, a cominciare da quello di famiglia.

La misurazione della pressione? Giusto farla anche in età adolescenziale, specie in caso di sovrappeso. La “pillola di salute” della dottoressa Laura Norelli ha chiarito ruolo e obiettivi della Geriatria: prendersi cura del paziente anziano nella sua globalità, puntando al benessere e alla migliore qualità di vita possibile. Nella valutazione multidimensionale, insieme al geriatra, vengono coinvolte diverse figure professionali: infermiere professionale, fisioterapista, psicologo, terapista occupazionale, dietista. Due i focus esaminati nell’intervento: l’osteoporosi e il decadimento cognitivo che può sfociare nella demenza. Tanti i consigli su prevenzione, diagnosi e cura. L’infettivologa Maria Teresa Brusa, direttore delle Malattie Infettive dell’Asl AT, ha richiamato l’attenzione sulla diffusione delle infezioni sessualmente trasmesse, tra cui HIV, Epatite B o Chlamydia trachomatis, che possono essere asintomatiche per lungo periodo. Al Cardinal Massaia è attivo dal 2002 il Centro per Malattie Sessualmente Trasmesse che offre servizio gratuito (0141 486400), è possibile effettuare con accesso diretto, in via anonima e senza impegnativa il test HIV. “Attenzione ai reni”, il messaggio del dottor Stefano Maffei, primario del reparto di Nefrologia. La malattia non diagnosticata e non curata può portare all’insufficienza renale cronica irreversibile.

Si stima che nei paesi industrializzati ne soffra l’8-12% della popolazione. Ipertensione e diabete sono tra le cause principali del danno renale grave. Le 8 regole d’oro: mantieniti attivo e in forma; controlla periodicamente i livelli di zucchero nel sangue; controlla la pressione sanguigna; segui una dieta bilanciata; idratati; non fumare; assumi farmaci solo sotto controllo medico; tieni sotto controllo la funzione renale (azotemia, creatinina, esame urine, soprattutto se sei soggetto a rischio). Dal dottor Giovanni Valentini, nuovo primario del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva si è arrivato un forte e accorato richiamo alla prevenzione del tumore del colon retto. E’ uno dei più diffusi , ha sottolineato lo specialista. Il programma di screening della Regione Piemonte “Prevenzione Serena” offre gratuitamente il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, che consente di individuare precocemente il tumore.

E’ indirizzato alle persone di età compresa tra 50 e 74 anni per possono ritirare in farmacia il kit con tutte le indicazioni e riconsegnare il campione nuovamente in farmacia. Se necessario il servizio ospedaliero contatta direttamente l’interessato per ulteriori approfondimenti. Dei tanti passi avanti nella diagnosi e cura dei tumori ha parlato il dottor Marcello Tucci, primario dell’Oncologia all’Asl AT. <Nell’arco di vent’anni sono aumentate le persone con diagnosi di tumore ma la vita dei malati si è allungata ed è calata la mortalità>, ha spiegato. E’ il frutto di più fattori concomitanti: le campagne di screening, la visione multidisciplinare che vede più specialisti impegnati nel percorso di cura, la personalizzazione del trattamento che utilizza strumenti più raffinati (radioterapia mirata, immunoterapia, farmaci a bersaglio molecolare). La prima prevenzione si fa adottando stili di vita sani, ha puntualizzato lo specialista. In chiusura, la video testimonianza del dottor Alessandro Mastinu, responsabile della Pneumologia dell’Asl AT.

Con lui un excursus sulle malattie respiratorie croniche che rappresentano la terza causa di morte in Italia. Tra queste la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che è responsabile di circa 55% delle morti per malattie respiratorie. E’ molto spesso sottovalutata, sotto diagnosticata e non curata in modo adeguato: in Italia si stima possa colpire circa 3,5 milioni di persone. Nel messaggio di chiusura dell’evento, il dottor Scaglione ha sottolineato lo spirito di squadra e di collaborazione che caratterizza l’attività del Dipartimento di Medicina contribuendo all’efficienza dell’Ospedale, recentemente inserito al 67° posto nella classifica dei 140 migliori Ospedali Italiani stilata dalla prestigiosa rivista americana Newsweek. Il Massaia è al quarto posto in Piemonte, dopo i tre grandi ospedali di Torino: Le Molinette-Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza, l’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano, l’Ospedale San Giovanni Bosco. Un altro messaggio è stato indirizzato alla fondamentale collaborazione con i medici di medicina generale, primo punto di riferimento dei pazienti: , ha concluso il dottor Scaglione. Sabato 31 maggio, sempre ad Astiss, dalle 10 alle 12, il quarto appuntamento con “Parliamo di Salute”. Si farà il punto sulla “Prevenzione e diagnosi precoce delle neoplasie dell’apparato genitale femminile” con il ginecologo Maggiorino Barbero, 26 anni di primariato al reparto di Ostetricia e Ginecologia, affiancati dalla guida del Dipartimento Materno Infantile Asl AT. Dialogheranno con lui i medici di famiglia Ferruccio Dusio e Concetta Falcone.

LA FONDAZIONE ASTIGIANA PER LA SALUTE DEL TERRITORIO è un ente senza fine di lucro nato nel dicembre 2021 per supportare e integrare le attività sanitarie e assistenziali della Asl AT favorendo l’acquisto di nuove tecnologie, lo sviluppo di servizi domiciliari avanzati, l’attività di formazione e ricerca. L’obiettivo è migliorare la qualità e la quantità dei servizi a pazienti ed utenti; offrire un aiuto concreto agli operatori sanitari perché possano lavorare con strumenti sempre più avanzati e adeguati alle necessità. Chi volesse contribuire ai progetti della Fondazione può fare una donazione tramite bonifico bancario • IBAN: IT59M0608510301000000057012 intestato a Fondazione Astigiana per la Salute del Territorio inserendo nella causale il codice fiscale o la partita IVA del donatore; • 5 x 1000 alla Fondazione – Codice Fiscale 92078480057 Le donazioni si possono detrarre dal reddito della persona fisica o della società. Aggiornamenti sul sito www.fondazioneastigianasalute.it

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