La buona notizia è che i conti riferiti al 2014 sono sostanzialmente in ordine, la cattiva è che, ancora una volta, ci sono cittadini che pagano regolarmente i servizi o le multe mentre altri non lo
La buona notizia è che i conti riferiti al 2014 sono sostanzialmente in ordine, la cattiva è che, ancora una volta, ci sono cittadini che pagano regolarmente i servizi o le multe mentre altri non lo fanno, sia per mancanza di denaro, sia perché, evidentemente, sono convinti che tanto paghi sempre Pantalone. E questo che emerge dal rendiconto 2014 approvato in Consiglio comunale, martedì sera, dopo una lunga seduta culminata con il voto favorevole della maggioranza (PD, UDC, Moderati, Territorio è Cultura) quello contrario dellopposizione (Forza Italia, Lista Civica, M5S, FdS) e con luscita dallaula di Uniti per Asti (non più presenti al momento del voto i rappresentanti di Fratelli dItalia e Noi per Asti).
Conti alla mano, il bilancio armonizzato del 2014 si è chiuso con una gestione di competenza che presenta un avanzo di 7.821.971 euro mentre il risultato di amministrazione presenta un avanzo di 16.636.824 euro sebbene, come spiegato dal sindaco Brignolo durante lesposizione della pratica, «la reale quota avanzata libera in parte corrente ammonta a 390.985 euro». Lavanzo, infatti, comprende più voci oltre alla quota disponibile: 1.964.718 euro per investimenti, 9.589.170 euro per accantonamento a fondi, in gran parte destinato a coprire i crediti di difficile esigibilità e 4.691.950 euro vincolati.
Nel rendiconto 2014 si evidenzia inoltre una diminuzione dellindebitamento che oggi ammonta a 29.729.050 euro e una minore spesa per il personale, pari a 17.987.593 euro. Anche la spesa corrente complessiva è inferiore allo scorso anno. I revisori dei conti evidenziano, però, un alto tasso di insoluti: troppi cittadini non pagano la tassa rifiuti e in gran numero si dimenticano di pagare le multe elevate dalla polizia municipale. E il collegio dei revisori che evidenzia «lalto tasso di insolvenza dei proventi derivanti da ruoli relativi a mancati pagamenti diretti» delle sanzioni del Codice della Strada. «In particolare – precisano i revisori – il ruolo 2012, al 31 dicembre 2014, è stato incassato per il 5,89%; quello del 2013, sempre in data 31 dicembre 2014, è stato incassato per il 2.09%».
Altro grande problema riguarda la tariffa rifiuti che ha cambiato nome nel corso degli anni (TIA, TARES, TARI) mantenendo un preoccupante grado di insolvenza il quale ha portato lamministrazione, a partire dal bilancio 2014, ad accantonare un fondo per coprire i crediti non riscossi tra il 2004 e il 2013 (e che ammontavano, nel 2014, a circa 13 milioni di euro di bollette dei rifiuti non pagate; per la sola TIA, relativa agli anni 2004-2009, di circa 5.900.000 euro). Asp e Comune hanno avviato una pulizia delle banche dati in loro possesso per eliminare i soggetti non più proprietari degli immobili per i quali si chiede il tributo, oppure non più occupanti lo stesso. La TARI è anche al centro di una polemica per quanto riguarda la bollettazione del 2015 i cui aumenti, quantificabili tra il 5,90% e il 6,01% sulle utenze domestiche, è stato oggetto di uninterpellanza urgente da parte del M5S (vedi articolo correlato).
Lorgano di revisione, rilevati i tassi alti di insoluti, invita lamministrazione a prendere provvedimenti, come rafforzare lufficio tributi e la lotta allevasione («lo scorso anno – spiega il sindaco Brignolo – grazie allimpiego di nuovi addetti sono stati recuperai 800.0000 euro di evasione ICI-IMU») e intraprendere iniziative quali la rottamazione delle vecchie multe attuata ad Milano. «La maggiore criticità – evidenzia il sindaco – sta però nel fatto che pur avendo i conti in ordine, i comuni virtuosi non vengono premiati dallo Stato e continuano a subire tagli nei trasferimenti. Questo comporta che abbiamo i conti a posto ma siamo in difficoltà a garantire i servizi essenziali. Per non abbassare la guardia sul fonte del sociale, in presenza di nuove povertà con famiglie ridotte sul lastrico per la perdita del lavoro e della casa, dobbiamo togliere risorse ad altri settori importanti: ad esempio abbiamo ridotto da 400 a 150 mila euro la spesa per la manutenzione delle aree verdi, che risulta così insufficiente e determina qualche comprensibile protesta da parte dei cittadini».
Riccardo Santagati