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Consulenti del lavoro: “troppa burocrazia, dobbiamo accorciare i tempi”

Mecoledì scorso, 1 aprile, si è tenuta una video conferenza tra il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, i consigli provinciali degli ordini e i dirigenti di categoria

I tempi della burocrazia devono essere accorciati

Mecoledì scorso, 1 aprile, si è tenuta una video conferenza tra il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, i consigli provinciali degli ordini e i dirigenti di categoria.  “Lo scopo dell’incontro – spiega il presidente Consulenti del Lavoro di Asti, Fausto Cantore – è stato quello di un confronto a livello nazionale sull’emergenza in corso.

Una grossa crisi economica

Un’emergenza sanitaria che avrà come conseguenza una grossa crisi economica cui, l’attuale decreto, ha provato a dare risposte con risultati insufficienti dovuti soprattutto alla sottovalutazione della crisi e alle procedure troppo lunghe, complicate e diverse a seconda della tipologia dell’azienda e della regione”. Una scelta inadeguata e confusa quindi, quella del Governo, cui bisogna porre rimedio al più presto con uno strumento unico e procedure più snelle e fruibili altrimenti si rischia di provocare danni maggiori inoltre.

Non sarà semplice

“Anche se si dice che nessuno resterà senza lavoro – continua Cantore – e che tutti riceveranno gli ammortizzatori sociali entro il 15 aprile, così non sarà.” Emblematico è stato il caso INPS dove, fin dal primo giorno si sono creati ingorghi e il portale è stato chiuso. “Difficoltà di accesso che abbiamo anche noi – lamenta Cantore – e che si sommano alla mancanza di coordinazione, tutte criticità che si addensano ingiustamente sulla nostra categoria in Italia noi siamo 26.000 professionisti, gestiamo otto milioni di rapporti di lavoro dipendenti trovandoci così, sotto questo punto di vista, in prima linea”.

Una categoria sotto pressione

I professionisti della categoria sono particolarmente sotto pressione perché l’eccezionalità dell’evento non è appoggiato da supporti adeguati e i loro clienti spesso non capiscono che l’inefficienza non è attribuibile al consulente del lavoro che, anzi, in questo momento sta dando tutta la sua competenza per risolvere le singole situazioni. “Ad Asti, fortunatamente, abbiamo avuto l’ausilio della Cassa di Risparmio di Asti e della Fondazione che, da subito –  continua il presidente – si sono attivate per far si che i lavoratori potessero avere un anticipo sugli ammortizzatori sociali” e presto, come da accordi con il sistema bancario italiano, seguiranno gli altri Istituti.

Limitare la burocrazia

Considerate quindi tutte le criticità, le richieste puntano sulla limitazione di burocrazia, sul coinvolgimento, nelle decisioni dei consulenti del lavoro e di figure professionali informate, di prevedere il silenzio assenso per l’approvazione delle istanze presentate sugli ammortizzatori sociali ed altre richieste per poter finalmente ripartire in modo sereno e con i presupposti giusti.

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