È una variazione di bilancio che ha scatenato pesanti critiche da parte della minoranza quella approvata, con 19 voti favorevoli e 10 contrari, nell’ultimo Consiglio comunale. In aula è stata portata una delibera urgente necessaria a reperire fondi destinati al progetto di efficientamento energetico e messa in sicurezza dell’edificio “ex Annunziata”, oggi sede dell’anagrafe cittadina. La pratica, presentata dall’assessore al Bilancio Stefania Morra, è stata definita una questione tecnica dal momento che il Comune aveva presentato, a novembre 2024, una richiesta di contributo regionale di circa 1,2 milioni di euro (su un importo complessivo di 4.261.300 euro) mentre il restante costo dei lavori sarebbe stato cofinanziato dal Comune per 3.016.230,06 euro.
Il problema è sorto il 20 giugno, quando la Regione ha inviato un preavviso di rigetto, richiedendo integrazioni e l’attestazione dell’effettiva copertura finanziaria. Inizialmente, come gli uffici sono ancora convinti di ottenere, il cofinanziamento comunale doveva essere coperto con una richiesta di mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti. Questo sarebbe possibile solo su un progetto definitivo, mentre senza la garanzia dell’intera copertura finanziaria la Regione non avrebbe potuto fare la sua parte. Di fronte allo stallo, la Giunta ha optato per una soluzione d’urgenza: modificare le fonti di finanziamento inserendo in bilancio l’importo necessario, andando però a diminuire alcune schede relative ad altre opere già previste.
A chiarire ulteriormente la questione tecnica è intervenuta la dottoressa Giuliana Dabbene, responsabile dei servizi finanziari del Comune. La stessa ha spiegato che, al momento della presentazione della domanda, a novembre, era richiesta un’attestazione che le risorse di cofinanziamento fossero coperte da entrate dell’ente. Tuttavia, la Regione ha successivamente chiarito che un mutuo, pur essendo un’entrata per il Comune, non è considerata un’entrata già disponibile poiché la Cassa Depositi e Prestiti concede il mutuo solo dopo la concessione del finanziamento regionale, creando un “cane che si morde la coda”.
L’opposizione consiliare, però, è stata tutt’altro che disposta a far passare la pratica come “una questione tecnica” ed è partita alla carica evidenziando i tagli votati dalla maggioranza. Tra questi sono stati ricordati -350mila euro nei lavori per l’ottenimento dei certificati di prevenzione incendi per gli edifici comunali, -335mila euro per le coperture sui magazzini comunali in viale Pilone, -150.000 euro di interventi nelle frazioni, -100mila euro sulla manutenzione di impianti sportivi, -300.000 euro sugli interventi di asfaltature di strade e parcheggi, ma anche -295.621 euro per interventi di viabilità e pavimentazione urbana, -300mila euro sugli interventi di manutenzione straordinaria per le strade comunali, -350mila euro sulla manutenzione del cimitero urbano e delle frazioni. In totale 3.016.623 euro.
In aula, il consigliere Sutera (Pd) ha espresso un forte disappunto, affermando che la questione non è un «puro tecnicismo, ma deriva dal fatto che non erano state indicate correttamente le fonti di finanziamento in bilancio, sin dall’inizio». E ha aggiunto: «Cosa si fa se non ci concedono il mutuo? Abbiamo 3 milioni scoperti?». Per Sutera, infatti, non è un automatismo chiedere un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti e ottenerlo, «specie se vai a domandare una copertura finanziaria che, di fatto, hai già in cassa grazie ai tagli appena votati». Secondo il consigliere Sutera, «il Comune avrebbe dovuto muoversi per tempo dal momento che il bando era stato aperto il 22 febbraio 2024, chiuso il 18 luglio successivo, poi prorogato al 22 novembre. Il Comune ha presentato la domanda l’ultimo giorno utile della proroga, appunto il 22 novembre. Partendo prima l’Ente avrebbe dovuto chiedere subito i soldi alla Cassa Depositi e Prestiti, poi il cofinanziamento alla Regione».
Un’altra voce critica è stata quella del consigliere Migliasso, che ha voluto sottolineare la natura politica della discussione. «Qui non si vuole fare nessun processo agli agli impiegati del Comune. Questa è un’aula politica, qui si deve fare politica», ha dichiarato evidenziando che il lavoro degli impiegati dev’essere rispettato e che le risposte avrebbero dovuto essere fornite dall’assessore o dal sindaco.
Però, poche ore dopo l’approvazione della pratica, è arrivato il via libera del cofinanziamento regionale che apre al Comune la possibilità di chiedere il mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti e, così facendo, se non ci fossero problemi o criticità sollevate da Sutera, di azzerare i tagli appena votati nella variazione di bilancio.
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