Continua la querelle tra il deputato astigiano di Fratelli d’Italia, Marcello Coppo, e il segretario generale provinciale della Cgil Luca Quagliotti scoppiata questa mattina dopo le critiche mosse alla Cgil dall’onorevole e, in particolare, in merito agli annunci di nuovi scioperi per dire no alle novità introdotte dal decreto Lavoro. «Non mi pare di ricordare, da parte della Cgil, – ha commentato Coppo – minacce quotidiane di scioperi quando governava il Pd».
Coppo difende le scelte messe in campo dal Governo Meloni, Quagliotti le smonta puntando il dito contro quelle che i sindacati considerano essere le vere criticità, quelle non dette. Ma da parte del deputato arriva la controreplica.
«Il Segretario astigiano della Cgil Quagliotti dimostra con la sua replica non solo un appiattimento acritico sulle posizioni di Landini oltre che del Partito Armocromatizzato dalla Schlein, – commenta Coppo – se questa non è palese malafede, chiedo come possa chiamarsi. Sono evidenti i benefici che derivano dal decreto lavoro. Fratelli d’Italia, attraverso il Governo Meloni, punta ad aumentare stabilmente l’occupazione, tagliare il cuneo fiscale e attuare misure per abbassare gli effetti dell’inflazione sulle buste paga degli italiani. Dopo l’enorme successo dell’abbattimento dei costi del gas e dell’energia, ora l’attenzione si è spostata ad aumentare il potere di acquisto delle famiglie. Con il taglio del cuneo fiscale, grazie al Decreto Lavoro del 1° Maggio e al tesoretto di circa 4 miliardi ottenuto con il DEF, si avranno in media complessivamente dai 70 ai 100 euro in più al mese in busta paga. Inoltre, il Governo nel pacchetto lavoro presente nel Decreto del 1° Maggio punta a un generale rafforzamento dell’occupazione grazie agli incentivi per aziende che assumono e l’abbattimento della burocrazia per i contratti a termine».
Marcello Coppo va oltre estendendo l’analisi a tutto tondo. «I dati sull’economia italiana dimostrano che la strada intrapresa da Fratelli d’Italia sta dando buoni frutti. Senza dimenticare le importanti novità anche sulla riforma del sussidio di cittadinanza con le nuove misure di inclusione e politiche attive, l’Assegno di inclusione e lo Strumento di Attivazione del lavoro, mantenendo attivi i necessari sussidi per la platea degli inabili al lavoro, spostando l’attenzione sulla rimessa in moto della forza lavoro del paese grazie a percorsi di formazione e riqualificazione lavorativa. Tra gli obiettivi principali l’aumento dell’occupazione giovanile e l’abbattimento del fenomeno dei Neet, i giovani tra i 18 e 30 anni che non lavorano, non studiano e non sono in cerca di occupazione».
Da qui la stoccata finale al sindacato guidato dal segretario generale Landini. «Le facili e sensazionalistiche propagande della Cgil non fermeranno il duro lavoro che fin dalla legge di Bilancio, a pochi giorni dal proprio insediamento, il Governo sta attuando senza sosta. Aumentare l’occupazione è il modo migliore per generare profitto, così da aumentare le risorse da ridistribuire ai cittadini. E noi continueremo a lavorare seguendo questa strada, nell’interesse vero dei lavoratori. Credo che il risentimento di Quagliotti rispecchi piuttosto l’insoddisfazione di vedere gli avversari politici risolvere problemi che loro, con la loro ideologia, non sono riusciti ad affrontare. Concludo con la dedica di una canzone che, a memoria, fa così “la verità ti fa male, lo so”»