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Coronavirus in Cina
Attualità

Coronavirus: ad Asti basso rischio, ma c’è la massima attenzione

Quando nei giorni scorsi l’anziano virologo cinese Zhong Nanshan ha detto che il coronavirus “salta da persona a persona”, è stato il primo specialista a dichiarare la verità

Coronavirus: ad Asti basso rischio

Quando nei giorni scorsi l’anziano virologo cinese Zhong Nanshan ha detto che il coronavirus “salta da persona a persona”, è stato il primo specialista a dichiarare la verità. Perché è proprio così che si muove il nuovo virus che all’ospedale di Wuhan (epicentro dell’infezione) ha contagiato, tramite una sola persona, ben quindici membri di una equipe medica.

Come un film di fantascienza

Un virus da film di fantascienza, quei film che qualche anno fa facevano sorridere tanto parevano assurdi ma le cui immagini, oggi trasformate in realtà, vediamo scorrere ai telegiornali.  Città blindate, strade deserte, parti della Grande Muraglia inaccessibili, ripercussioni economiche, oltre 56 milioni di abitanti cinesi che non hanno più possibilità di spostarsi. Queste sono solo alcune delle notizie che si susseguono e che si aggiornano di ora in ora, con numeri di morti e contagiati forse veri e forse no, perché il potere politico cinese ha sempre avuto la tendenza a coprire le informazioni sgradite.

Nessun contagio in Italia

Cifre che comunque per il momento, per noi, fanno solo notizia. Ed esclusa la prima ipotesi di contagio italiano, quello della donna di Bari, possiamo soltanto rimanere attoniti spettatori di una corsa contro il tempo ma, soprattutto, prendere tutte le precauzioni del caso.

Da noi il rischio è basso ma c’è la massima attenzione

“Il rischio da noi è ancora basso – rassicura il Presidente dell’Ordine dei Medici di Asti, Claudio Lucia – ma sia le istituzioni che il personale sanitario hanno già iniziato l’allerta.”I sintomi sono quelli classici dell’influenza: febbre, difficoltà respiratoria, tosse, dolori muscolari, cefalea, malessere generale e in Italia probabilmente rimarranno semplicemente tali ma, nel frattempo, seguire qualche norma non potrà che fare bene.

Alcuni suggerimenti

“Il lavaggio accurato delle mani per almeno venti secondi è fondamentale – ricorda il dott. Claudio Lucia – come consumare cibi ben cucinati o bere acqua in bottiglia. Sarebbe anche opportuno evitare luoghi di assembramento, mercati di animali vivi o morti (il primo contagio, in Cina, pare sia avvenuto da animale a uomo), contatti con persone malate o se non si potesse farne a meno, indossare una mascherina, in caso di tosse e starnuti poi buona abitudine sarebbe coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o, in mancanza di questo, starnutire o tossire nell’incavo del braccio per evitare di spargere virus nell’aria.” Regole facili che dovremmo seguire sempre “solo nel caso si avvertissero questi sintomi al rientro da un viaggio in Cina – raccomanda ancora il dott. Lucia – è consigliato avvisare telefonicamente il proprio medico ed evitare di assumere farmaci di automedicazione.”

Una quarantena “gigantesca”

Intanto in Cina, in pochi giorni, è stata montata un’operazione quarantena di proporzioni gigantesche con controlli capillari, è prevista la costruzione di due ospedali in tempi record per malati di questo tipo e Pechino ha annunciato che non si accoglieranno turisti fino a nuovo ordine.
E pazienza se è appena passato il Capodanno cinese, tanto i festeggiamenti sono stati cancellati, le lanterne rosse smontate e i milioni di cinesi, abituati a muoversi freneticamente, obbligati a ritirarsi di buon ordine nelle proprie abitazioni mentre fuori le restrizioni aumentano e il film di fantascienza continua.

Da noi le condizioni igieniche sono diverse

Non si sa quanto durerà “ma da noi – aggiunge Roberto Steffenino, ingegnere chimico appena rientrato ad Asti dalla Cina – le condizioni sono diverse, soprattutto quelle igieniche.Non mi stupisce comunque che le più pericolose epidemie degli ultimi tempi siano nate in quelle zone dove la promiscuità e la sporcizia regnano sovrane e dove, con contagiati accertati già da settimane, la libera circolazione era ancora permessa”.

Procedure sanitarie negli aeroporti

Intanto sul suo sito, il Ministero della Salute, rende noto che la situazione è monitorata attentamente e che presso gli aeroporti italiani è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza di casi sospetti a bordo di voli provenienti da Wuhan.“Ribadisco la mia esortazione alla tranquillità – conclude il Presidente dell’Ordine dei Medici di Asti – il numero maggiore di casi si è verificato in Cina, seguito da Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti, Australia e Francia mentre né in Italia e tanto meno ad Asti risultano contagiati.”

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