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Coronavirus, gli agenti penitenziari con il termometro all’ingresso del carcere

Dovranno misurare la temperatura ai colleghi e agli stessi medici e infermieri in servizio nella struttura. Protesta dell’Osapp

Lettera di protesta dell’Osapp

L’hanno definita “bislacca”: è come i vertici del sindacato di polizia penitenziaria Osapp ha chiamato la disposizione impartita ieri dalla direzione del carcere di Asti in tema di contenimento del contagio da coronavirus.

<Il capoposto esterno o un suo delegato fornito di mascherina provveda alla misurazione della temperatura corporea a tutto il personale di polizia penitenziaria, del comparto ministeri, del personale amministrativo e dell’ASL all’ingresso nell’istituto penitenziario con apposita spuntatura in apposito elenco>.

A tradurre la disposizione è il segretario Osapp Leo Beneduci che commenta:<In pratica un agente di polizia penitenziaria dovrebbe misurare, non si sa come, le temperature di tutti coloro i quali accedono al carcere di Asti compresi i medici e gli infermieri con attribuzioni lavorative del tutto estranee al ruolo e alle funzioni della polizia penitenziaria. Questo ultimo esempio che si commenta da solo – conclude il segretario Osapp – è una riprova che in ambito penitenziario L’improvvisazione la fa assai spesso da padrona>.

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