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Monitoraggio in Piemonte
Attualità

Coronavirus: in Piemonte tre i livelli di monitoraggio e avviata la sperimentazione con il plasma

La Regione Piemonte sta cercando di gestire nel migliore dei modi questo graduale ritorno alla normalità. Ma non siamo ancora fuori pericolo

In Piemonte tre i livelli di monitoraggio

Siamo giunti nella fase 2 e la Regione Piemonte sta cercando di gestire nel migliore dei modi questo graduale ritorno alla normalità. Graduale, perché non siamo ancora usciti dall’epidemia e un passo falso potrebbe farci tornare indietro alla chiusura totale. Per questa ragione monitoraggio del contagio, livelli di allerta, gestione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, nuovo accordo con i medici di medicina generale e avvio della sperimentazione delle cure con il plasma sono stati  i principali temi affrontati nella conferenza stampa di qualche giorno fa nella Sala Giunta della Regione Piemonte.

Tre livelli di monitoraggio

Sono tre i livelli di monitoraggio con cui la Regione Piemonte vigila sull’andamento del contagio:

1) Elaborazione dei dati piemontesi raccolti dall’Unità di crisi sulla base dei 21 indicatori individuati dal Ministero della Salute

2) Focus quotidiano dei livelli di attenzione locale sul modello elaborato e seguito dal prof. Vineis, che si basa su tre indicatori fondamentali: la curva del contagio, il fattore R0 (ovvero del numero medio di infezioni secondarie generato da ciascun individuo covid positivo) e la comparsa di eventuali focolai, non solo geografici, ma anche ambientali (luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pubblico e ambienti comunitari).

3) Analisi territoriale istituzionale, accanto al monitoraggio sanitario, dell’impatto dell’emergenza sulla situazione economica e sociale, in coordinamento con Prefetture, Comuni capoluogo, Province, Asl, Unità di crisi, Consiglio regionale e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ires.

Criticità sugli spostamenti dei cittadini

Tra i dati monitorati settimanalmente, le eventuali criticità legate agli spostamenti dei cittadini, ad esempio nell’uso del trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, aeroporti…) negli esercizi ad alta affluenza (bar, ristoranti, tabaccherie) e nelle aree pubbliche, come giardini, parchi e mercati. Verifica, inoltre, del numero di attività produttive, commerciali e professionali aperte o ancora in situazione di chiusura. Particolare attenzione alle nuove povertà, analizzando ad esempio i dati sui buoni spesa e il ricorso al Monte dei pegni.

Livelli di allerta

Sono in corso di elaborazione i dati raccolti in tempo reale dalla piattaforma informatica Covid Piemonte sulla base degli indicatori ministeriali che definiscono i livelli di allerta (bianco/normalità, giallo/attenzione, arancione/preallerta, rosso/allerta) per l’attivazione delle eventuali e specifiche misure di contenimento, in accordo tra la Regione e Governo.

Medicina territoriale

Nel pomeriggio è stata raggiunta l’intesa con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici di medicina generale che getta le basi per la nuova riforma del servizio di medicina sul territorio. In particolare, il medico di famiglia diventa la sentinella che intercetta gli eventuali nuovi focolai di infezione e, alla luce del quadro clinico, pone direttamente in quarantena il “sospetto positivo”, attivando in automatico, attraverso la piattaforma covid Piemonte, la procedura di effettuazione del tampone diagnostico e del tracciamento dei suoi contatti.

Sperimentazione delle cure con il plasma

All’assessore all’Innovazione e Ricerca Matteo Marnati è stata affidata dalla Giunta una specifica delega alla “ricerca covid” per il potenziamento, in particolare, della rete dei laboratori nella fase 2. È stato inoltre anticipato che il Piemonte ha avviato, a Torino e Novara, la prima fase della sperimentazione delle cure con il plasma per i malati covid, che verrà presentata in modo approfondito la prossima settimana.

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