Sì alle messe e agli incontri di preghiera
Sì alle messe e alle preghiere in chiesa, pur con le dovute precauzioni. No alle attività pastorali, dal catechismo all’oratorio.
E’ questa, in sostanza, la decisione assunta dai vescovi del Piemonte in ottemperanza al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 4 marzo e alle indicazioni dalla Conferenza episcopale italiana dettate oggi.
«Fino al 15 marzo – spiega monsignor Cesare Nosiglia, presidente della Conferenza episcopale piemontese – sono sospese tutte le attività formative e pastorali diocesane, zonali e parrocchiali, in modo particolare quelle concernenti i minori. E’ invece consentito lo svolgimento delle messe e degli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo di Quaresima, rispettando le precauzioni già indicate in precedenza. Ovvero, evitare gli assembramenti garantendo un accesso contingentato tale da determinare una distanza di almeno 1 metro tra i fedeli presenti all’interno dello stesso luogo di culto».
Inoltre, per quanto riguarda le messe, rimangono valide le precauzioni messe in atto da domenica scorsa: ostia sulla mano (e non direttamente in bocca) in occasione della Comunione; acquasantiere vuote e astensione dal segno della pace.
Annullata la presentazione del report sul Diritto d’asilo
Da segnalare, infine, che a livello locale è stato annullato l’appuntamento in calendario per domani nel Seminario vescovile, promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti. La presentazione del report 2019 sul Diritto d’asilo, pubblicato dalla Fondazione Migranti per il terzo anno consecutivo, non si potrà infatti tenere per l’impossibilità di raggiungere Asti da parte della curatrice del volume, Cristina Molfetta. Il motivo è legato alle disposizioni dettate dalla Cei ai propri operatori in merito ai viaggi nelle zone colpite dal Coronavirus.