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Attualità

Corrado Meliga confermato alla guida dell’Acquedotto della Piana

Resterà in carica per i prossimi tre anni. Approvato il bilancio

In carica per i prossimi tre anni

Sarà ancora Corrado Meliga a guidare l’Acquedotto della Piana per i prossimi tre anni. L’Assemblea dei Sindaci dei 18 comuni astigiani, facenti parte dell’ente, riunitisi la scorsa settimana a Cantarana, ha infatti riconfermato la propria fiducia nel presidente e amministratore delegato uscente. Ex tecnico comunale ora in pensione,  Corrado Meliga conosce d’altronde meglio di chiunque altro l’Acquedotto della Piana, nella cui amministrazione è entrato nell’ormai lontano 1998, in rappresentanza del comune di Buttigliera. Negli anni ha visto e vissuto tutte le fasi della trasformazione dell’ente, rimanendo fuori dal CdA solo nel triennio 2014-2017.

Approvato il bilancio

Con lui sono stati  riconfermati anche gli uscenti Michele Ruella e Monica Stella., mentre di nuova nomina sono il rappresentante di San Damiano Michele Casetta, subentrato a Sabrina Ponte e nominato vicepresidente dell’ente e Daniela Mò, nominata in rappresentanza dei piccoli comuni al posto dell’uscente Roberto Peretti. L’Ordine del Giorno comprendeva anche l’approvazione del bilancio 2019 chiuso con un risultato positivo di 100.036,29 euro. La spesa totale per investimenti è stata di 1 milione e 35 mila euro, di cui 630 mila per interventi nel comparto acquedotto, 78 mila per il comparto fognatura e 252 mila per la depurazione.

“Interventi già programmati”

«Il nostro è un ente sano che serve oltre 15 mila utenze in 18 comuni – spiega Meliga – Anche per i prossimi mesi sono diversi gli interventi già programmati, a cominciare dal collegamento degli scarichi fognari di San Martino Alfieri al nuovo depuratore di San Damiano e alla realizzazione di una nuova linea di acquedotto in centro a Villanova, interventi già approvati e finanziati e solo più da appaltare. Completamente nuovo e in via di definizione è invece il progetto per la  realizzazione di un nuovo campo pozzi a Villafranca, studiato in collaborazione con il dipartimento di geologia dell’Università di Torino e l’ATO per servire tutto il bacino  dell’astigiano e non solo il nostro acquedotto territoriale.»

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