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Il caso

Corso Alfieri: bellamente ignorato il senso unico davanti al Liceo Classico di Asti

Tanti automobilisti ignorano il divieto di transito creando un pericolo per gli altri utenti della strada

Il divieto di transito non passa certo inosservato, ma non sta producendo gli effetti sperati, soprattutto quelli previsti dal Codice della Strada. In corso Alfieri, davanti al liceo Classico, qualche giorno fa è stato istituito il divieto di transito per tutti i veicoli che provengono da piazza Cairoli (Palazzo Alfieri) e che hanno l’obbligo di girare a destra, in via Roero. Tutto questo perché si sta allestendo il sito dove sarà costruita una gru necessaria ai lavori di ristrutturazione di Palazzo Ottolenghi.

Davanti al liceo possono però transitare i veicoli che provengono da piazza Roma, ma questo solo se gli altri rispettassero il divieto. Invece, come testimoniano tutti coloro che si fermano pochi minuti davanti al nuovo senso unico di marcia, che resterà fino al 16 luglio 2024, la maggior parte degli automobilisti non rispetta il divieto e si inserisce nella strettoia, contromano, provocando un potenziale pericolo per gli altri utenti della strada.

Anche questa mattina, alle 8,15, è stato sufficiente fermarsi una ventina di minuti tra corso Alfieri e via Roero per vedere un numero impressionante di auto che transitavano senza nessun problema, contromano, ignorando bellamente il divieto. C’è stato addirittura un signore che, viaggiando nel senso corretto, si è fermato per rimproverare un conducente che aveva ignorato il divieto; ma a poco è servito dato che quest’ultimo ha poi proseguito per la sua strada.

«Sembra di combattere con i mulini a vento – commenta l’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini interpellato sul mancato rispetto del divieto – La buona volontà e la dedizione h24 per il cittadino non basta mai contro il malcostume e la mancanza del senso civico di alcuni cittadini indisciplinati ed irrispettosi . Il bene comune è di tutti, se non ci si prende cura di lui lo si paga con l’aumento dei servizi e le tasse. Ma purtroppo è un tema troppo difficile da comprendere nel 2023».

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