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Cosa fare dell’ospedale della Valle Belbo?Il sondaggio online chiede il pronto soccorso
Attualità

Cosa fare dell’ospedale della Valle Belbo?
Il sondaggio online chiede il pronto soccorso

Un sondaggio on line per chiedere ai cittadini della Valle Belbo i contenuti da inserire nella struttura di regione Boidi. È l'iniziativa lanciata ? con una punta di provocazione ? dal

Un sondaggio on line per chiedere ai cittadini della Valle Belbo i contenuti da inserire nella struttura di regione Boidi. È l'iniziativa lanciata ? con una punta di provocazione ? dal consigliere nicese di minoranza Fabrizio Berta: «All'incontro dello scorso giovedì, l'assessore regionale alla sanità Antonio Saitta ha detto che sindaci e amministratori della valle hanno la responsabilità di fare proposte, in base alle esigenze dei cittadini. Ho pensato di raccogliere l'invito e permettere a tutti di votare direttamente quali reparti vadano ritenuti indispensabili».

Il sondaggio è ospitato sulla piattaforma Google Form, parte dei Google Docs, ed è stato rilanciato sui social network da vari utenti, tra cui gli attivisti locali del Movimento 5 Stelle. Per quanto il numero di voti sia inevitabilmente basso -? l'iniziativa è stata lanciata da pochi giorni, e ovviamente ci sono molte persone che non accedono regolarmente a Internet o ai social nework ?- nel dato dei risultati spicca la netta prevalenza della richiesta di un pronto soccorso attivo sulle 24 ore (67%). Seguono nella graduatoria gli interventi di "day hospital/surgery" (11%), ortopedia (7%), fisiatria (7%) e medicina (9%).

Commenta Berta: «La priorità è mantenere alta l'attenzione, sia sul progetto del nuovo presidio che sul funzionamento del vecchio ospedale S. Spirito, affinché non venga dismesso anzitempo. Le beghe regionali non devono inficiare il servizio ai cittadini, stiamo parlando di diritto alla salute!». Sempre sul tema della costruenda struttura in regione Boidi che, parola dell'Assessore, non potrà essere un ospedale in senso stretto, l'ex vicesindaco Sergio Perazzo invia a Saitta una nuova lettera aperta: «Devo ammettere che la sua posizione è stata coerente e chiara fin dal principio. Al contrario il presidente Chiamparino, in campagna elettorale, non era stato così chiaro e anzi, in riferimento al servizio sanitario pubblico e agli ospedali minori, aveva garantito che non si sarebbe ragionato solo dal punto di vista economico e che le ragioni di un territorio, con una popolazione anziana come quella astigiana, sarebbero state salvaguardate e anzi più protette».

Perazzo lamenta ancora una volta il mancato rispetto dell'accordo di programma del 2008: «Da ex amministratore pubblico provo lo sconforto e la rabbia di chi pensava che gli atti avessero un qualche valore legale e anche morale e non fossero solo spazzatura, che servissero a salvaguardare i progetti e le opere dal cambio di stagione politica. Evidentemente mi sbagliavo. Penso che sia il caso che i cittadini della Valle Belbo facciano sentire la loro voce, magari insieme a un avvocato che tuteli i loro diritti».

Fulvio Gatti

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