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“Così al liceo classico puntiamo sull’orientamento post diploma”

La dirigente Perrone: “Con i nuovi percorsi formativi personalizzati consentiamo agli studenti di farsi un’idea concreta del corso di laurea e della professione che pensano di intraprendere”

“Il vostro nuovo liceo classico”. Così recita la locandina dei nuovi percorsi formativi personalizzati che caratterizzano i tre anni dopo il ginnasio al liceo classico Vittorio Alfieri.
Ad illustrare la novità, in vigore da quest’anno scolastico, la dirigente Maria Stella Perrone insieme agli insegnanti Andrea Varaldo e Rossana Levati, suoi collaboratori.

I nuovi percorsi

«Ci siamo resi conto – spiega la dirigente – che ai ragazzi serve un orientamento permanente verso l’università, un collegamento costante nei tre anni decisivi per la scelta della facoltà universitaria, dato che tutti i nostri studenti proseguono gli studi dopo il diploma. Per questo motivo abbiamo pensato di avviare una diversa organizzazione che consenta di dedicare una unità oraria fissa a settimana, curriculare, ad un percorso tra numerosi ambiti disciplinari scelto dallo studente e propedeutico al suo futuro universitario. Per fare ciò abbiamo adottato le unità orarie da 50 minuti, passando quindi da un orario settimanale di 31 ore da 60 minuti ad uno composto da 35 unità orarie da 50 minuti».
Previsti corsi annuali in vari settori: biomedico, giuridico-economico, chimico-scientifico, matematico-fisico, artistico-archeologico, storico-filosofico-psicologico, linguistico, giornalistico – multimediale.

L’obiettivo

«La particolarità – aggiunge il prof. Varaldo – è che i corsi sono strutturati sulla base di classi formate da studenti di età diverse, dalla terza alla quinta, e sono aperti. Ciò significa che i ragazzi, al termine di un percorso annuale, possono decidere se proseguire o meno in quell’ambito. L’obiettivo, infatti, è fornire un “assaggio” di cosa li aspetta – a livello universitario e professionale – più concreto rispetto all’idea che si erano fatti individualmente negli anni precedenti. Se, durante l’anno, i ragazzi si rendono conto che quel settore non fa per loro, sono liberi di cambiare idea e “testare” qualche altro ambito».

Le collaborazioni

Ogni percorso ha un insegnante referente che si occupa della progettualità e si avvale di collaborazioni con università e professionisti dei vari settori, oltre che di Enti e associazioni. «Tanto per fare un esempio – continua la dirigente – nell’ambito biomedico e scientifico i ragazzi verranno coinvolti nella revisione di articoli di carattere scientifico proposti dall’Università di Torino che collabora con noi, mentre nell’ambito giornalistico assistono alle lezioni di giornalisti professionisti e lavorano col Fem (Future Education Modena), centro di innovazione in campo educativo che ha firmato il progetto della Scuola digitale per conto del Ministero dell’Istruzione».
I percorsi del liceo sono preceduti, nel biennio, dallo svolgimento di un’unità oraria aggiuntiva liberamente scelta dallo studente tra il potenziamento matematico-scientifico (un’ora in più di matematica e scienze) e linguistico (un’ora in più di inglese con insegnante madrelingua).

Il liceo biomedico

La nuova organizzazione si abbina poi ad un altro percorso, questa vota extrascolastico. «Siamo al secondo anno del liceo biomedico – ricorda Perrone – attivato nell’anno scolastico 2020/2021 dopo aver superato la selezione (così come il liceo scientifico Vercelli, ndr) a livello nazionale. Seguito da 43 studenti (25 di quarta e 18 di terza), prevede 150 ore distribuite nel triennio. Ogni anno 20 ore sono dedicate all’approfondimento di materie quali scienze e biologia, 20 ore sono tenute da medici dell’Ordine professionale provinciale e 10 sono di Alternanza scuola lavoro».
«Insomma – conclude la dirigente – il nostro dovere è accompagnare i ragazzi a scegliere il futuro universitario e professionale più adatto a loro, senza vincolarli all’idea sviluppata all’età di 14 anni».

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