Cerca
Close this search box.
Così si combatte la flavescenza nei vigneti francesi
Attualità

Così si combatte la flavescenza nei vigneti francesi

Cosa succede al di là delle Alpi? I nostri vicini francesi sono anch'essi colpiti dalla flavescenza, già dagli anni '50. Soprattutto ultimamente, la malattia ha messo in ginocchio i

Cosa succede al di là delle Alpi? I nostri vicini francesi sono anch'essi colpiti dalla flavescenza, già dagli anni '50. Soprattutto ultimamente, la malattia ha messo in ginocchio i viticoltori. Che cosa fanno in Francia, quali i rimedi praticati? Pare che, in linea di massima, i trattamenti utilizzati siano quelli insetticida, come anche in Italia. In Borgogna il collettivo dei "vignerons" contro la flavescenza dorata (creato nel dicembre 2013, conta già 120 case vinicole associate) si è di recente mobilitato per intraprendere severe manovre contro la malattia.

Le nuove disposizioni che il collettivo realizzerà vedono l'obbligatorietà di un monitoraggio di tutte le vigne e della marcatura delle piante infette, lo studio dei materiali di propagazione da una regione all'altra, la ridefinizione della modalità di lotta graduata in base allo stato dell'infezione e l'esplorazione, sempre solo per quanto riguarda i vitigni bio, di altri metodi alternativi all'utilizzo del piretro (sono in corso esperimenti con gli zuccheri, in particolare il saccarosio). Anche in Savoia, per quanto riguarda le coltivazioni biologiche, è stato istituito come obbligatorio l'utilizzo del piretro, sebbene ci siano alcuni metodi alternativi naturali in fase di studio, come l'utilizzo del colore arancione o della luce di refrazione come elemento disturbatore dell'insetto o altra ipotesi l'introduzione in vigna d'insetti predatori della cicalina.

La flavescenza è comunque, anche in Francia, un fenomeno ancora in fase di studio. Interessante è il caso, al centro della cronaca, del vigneron Emmanuel Giboulot che gestisce dieci ettari di vecchie vigne nel comune di Beaune, nel dipartimento della Côte d'Or. Nella sua azienda pratica da oltre quarant'anni il regime biologico e l'agricoltura biodinamica: al momento rischia una multa di 30.000 euro e sei mesi di reclusione per essersi rifiutato di eseguire il trattamento obbligatorio contro la flavescenza. Un caso che fa riflettere, perché solo per dirne una, i monitoraggi non hanno rilevato la presenza dello Scaphoideus titanus nei terreni di Giboulot e – da quel che lui dichiara negli articoli sul caso – emerge, come una delle ragioni del rifiuto – la difesa della bio diversità del vigneto in cui sono presenti anche insetti nocivi alla cicalina.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: