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Attualità

Costigliole d’Asti, il sindaco Enrico Cavallero vieta i “botti” di Capodanno su tutto il territorio comunale da oggi fino alla sera del 1° gennaio

Il sindaco Enrico Cavallero: «Senza petardi e fuochi d’artificio sarà una notte di festa anche per bimbi piccoli, anziani, malati e per tutti gli animali»

Oltre 48 ore di divieto in difesa di persone e animali

Si avvicina il momento della festa di Capodanno, atteso da chi si appresta a vivere l’appuntamento tra veglioni, cenone e brindisi, ma assai temuto da quanti vivono con bimbi piccoli, anziani, persone inferme e animali, a partire dai cani e gatti, per il diffuso, ormai oltre misura, scatenarsi dei “botti”.
In considerazione dei tanti risvolti negativi provocati dall’esplodere di fuochi d’artificio, petardi e mortaretti in cortili, piazze e strade, il sindaco di Costigliole Enrico Cavallero ha firmato un’ordinanza che vieta a partire dalle 14 di oggi, 30 dicembre, fino alle 23,59 del 1° gennaio (l’intera giornata del Capodanno) su tutto il territorio comunale di Costigliole l’uso di «fuochi d’artificio, petardi, mortaretti e artifici esplodenti in genere».

«Troppi danni e disagi»

«Si tratta di una pratica ormai ampiamente diffusa, che non si limita più al momento dello scoccare della mezzanotte del Capodanno, ma che si dilunga per troppe ore dei giorni di festa: gli effetti negativi sono noti a tutti, seppure spesso ignorati, a partire dal disagio che si crea ai bimbi piccoli, ai nostri anziani, alle persone malate, in termini di danni alla salute, anche sotto il profilo dello stress; e, non da ultimo, agli animali domestici – rimarca il sindaco Cavallero, che attraverso i “social” ha già ricevuto il plauso da molti suoi concittadini per la scelta di divieto dei “botti” – Posso portare la mia esperienza di agente della polizia locale ad esempio per quanto riguarda gli animali domestici: nei giorni successivi al Capodanno, a causa dei “botti” sparati nella notte e nella giornata precedente, sono numerose le situazioni incresciose che si devono affrontare per i tanti cani e gatti fuggiti dalle proprie abitazioni, investiti e uccisi dalle auto, dispersi, perché allontanandosi impauriti e disorientati percorrono parecchia strada tra le nostre colline e non riescono più a far ritorno; senza contare i cani che, privi di microchip, finiscono al canile, rimanendoci magari per molto tempo». «Credo che siano ormai molte le persone sensibili su tale argomento e che sia segno di civiltà e rispetto non arrecare disagio ai vicini di casa e concittadini in una notte che dovrebbe essere di festa per tutti», aggiunge il primo cittadino. E da non sottovalutare anche i danni alla fauna selvatica che popola le nostre colline, a cui vengono inflitti pesanti traumi a causa dell’innaturale ed eccessivo rumore provocato dai “botti” che si trasformano in una sorta di “bombardamento” che ha del surreale.

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