«È una delle più belle chiese di borgata dell’Astigiano ed è tanto più meritevole dunque l’impegno profuso per il suo restauro». Sono le parole di don Paolo Prunotto, costigliolese e direttore della Commissione diocesana per l’Arte sacra, in occasione della presentazione, domenica scorsa, da parte del “comitato per il restauro” dei lavori eseguiti dal 2007 al 2022 nella seicentesca chiesa di San Carlo, nell’omonima frazione di Costigliole. Uno scrigno di opere artistiche nella cornice affascinante della borgata in collina: don Prunotto ha evidenziato gli importanti artisti le cui opere si trovano nella chiesetta, dagli stucchi dell’altare realizzato nel 1731 dal luganese Antonio Catenazzi ai dipinti murali dei pittori costigliolesi Secondo e Caterina Arellano, alla pala dedicata a San Carlo Borromeo in cui è raffigurato anche il castello di Costigliole, opera dell’artista torinese Michele Antonio Milocco. A guidare il pomeriggio di presentazione Claudio Gioda e insieme a lui hanno presentato il lavoro portato avanti con passione e impegno per riportare la chiesa al suo antico splendore il parroco don Beppe Pilotto, presidente del comitato, l’architetto Fiorenzo Baldi, i restauratori Pierfranco Nicola, Roberto Ilengo e Giuseppe Lucia, il sindaco Enrico Cavallero, di San Carlo e tra i soci fondatori, all’epoca consigliere provinciale. Tra i soci fondatori anche l’allora parroco don Bruno Valente, l’allora sindaco Luigi Solaro e Adriano Cavanna, borghigiano e all’epoca consigliere comunale, presente alla cerimonia. Ricordato anche l’impulso dato dal Cardinale Angelo Sodano; e chi, come Vito Colangelo, del vicino Repergo, si è impegnato nei lavori.
«La chiesa risale al 1620. In quell’epoca accadeva spesso che le comunità delle borgate chiedessero al vescovo il consenso a costruire una chiesa, perché le abitazioni erano distanti dal capoluogo e soprattutto d’inverno era disagevole raggiungere la parrocchia per la messa. Venne dedicata a San Carlo Borromeo, che appena dieci anni prima era stato proclamato santo – ha spiegato don Prunotto – Nel 1694 la chiesa venne ampliata, con la realizzazione anche di una sacrestia. L’edificio conserva importanti e pregevoli opere artistiche. A cominciare dall’altare maggiore, opera dello stuccatore luganese Antonio Catenazzi, che sappiamo nel 1731 trovarsi a Costigliole. Sue opere sono visibili anche a Palazzo Mazzetti ad Asti, al castello di San Martino Alfieri e nei paesi di San Damiano d’Asti, Montechiaro d’Asti e Montafia. Dell’originario altare ligneo, smantellato nel 1970, rimane purtroppo solo la portina del tabernacolo. Importanti i dipinti murali: ai lati della navata San Bovo e San Defendente, santi spesso ricorrenti perché protettori della campagna, realizzati nel 1698 dai pittori Secondo e Caterina Arellano, padre e figlia, proprio di Costigliole e artisti di un certo valore e che meriterebbero di essere ricordati in paese attraverso qualche intitolazione o altra iniziativa. Da evidenziare anche l’elegante cantoria lignea dell’800 e, di interesse religioso, la statua della Madonna benedetta da don Rua, successore di San Giovanni Bosco, e donata alla chiesa dal sacerdote salesiano don Leonardo Risso nel 1907 per la costituzione nella frazione di una congregazione di devote alla Madonna».
La storia dei restauri prende il via nel 2007, grazie al supporto del Cardinale Angelo Sodano e alla costituzione del Comitato per il restauro della chiesa di San Carlo di Costigliole. Il sindaco Cavallero ha ricordato il colloquio con il Cardinale: «Allora ero consigliere provinciale e il presidente della Provincia mi riferì che il Cardinale desiderava parlarmi: fui ricevuto a Roma e mi esternò il suo desiderio del recupero della chiesetta di San Carlo. Costituimmo il comitato e tutto così ebbe inizio, con grande entusiasmo e impegno di tante persone». Nel giro di un anno furono avviati i lavori. Il primo lotto dei lavori, cofinanziato da Fondazione CRT e concluso nel 2010, ha riguardato il rifacimento del tetto e degli intonaci esterni. Nel 2018 completato il secondo lotto, relativo al restauro delle opere d’arte e cofinanziato da Fondazione CRT, dalla CEI e dal Comune di Costigliole. Nel 2022 la conclusione del terzo lotto, cofinanziato dal Gal Terre Astigiane e che ha rappresentato un’importante opera di risanamento della pavimentazione, il ripristino degli intonaci e la tinteggiatura delle pareti interne, marciapiede in pietra all’esterno e nuova scala di ingresso alla canonica.
«Oggi nessun taglio del nastro, perché presentiamo quanto di importante realizzato finora dal comitato per i restauri. Ma l’impegno va vanti. Questa chiesa, questa piazza raccontano la storia della borgata di San Carlo, di tante famiglie, di tanti giovani che qui hanno frequentato la scuola elementare, proprio di fronte alla chiesa, nell’edificio che oggi è sede del circolo – ha detto Cavallero – Dobbiamo riaprire questa porta ai giovani, così come nelle altre borgate». «In previsione futura c’è il restauro della volta della chiesa e saranno valutati interventi di recupero dei dipinti murali ai lati dell’altare, il restauro della sacrestia e le tele della Via Crucis – ha annunciato Claudio Gioda – Ringraziamo coloro che hanno sostenuto e continueranno a sostenere l’iniziativa del comitato». È possibile contribuire economicamente attraverso bonifico bancario e il 5 per mille. Per visite alla chiesa: tel. 3476510207, parrocchia.costigliole@gmail.com.
L’applaudita esibizione del coro Nostra Donna di Loreto di Costigliole e della corale Santa Caterina di Isola, guidati da Grazia Gianotti e Simonetta Steffenino, e una piacevole e apprezzata cena al vicino circolo di San Carlo, altra bella cornice della borgata, che ha presentato gustose ed eleganti preparazioni delle tipicità del territorio, sotto la regia sempre impeccabile di Mary Gioda, ha chiuso il prezioso pomeriggio nella bella costigliolese, che ha rappresentato anche una gradevole nuova occasione di ritrovo all’insegna della bellezza del paesaggio costigliolese.